La CPI si dimostra un’aberrazione giuridica e una moderna Inquisizione

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Nicola Porro ESTERI

Da tempo, la Corte Penale Internazionale (CPI) dell’Aja non è più un tribunale di giustizia, ma una moderna Inquisizione, che si cimenta in una caccia alle streghe antisionista piuttosto che nell’applicazione del diritto. Il mandato di arresto Con una mossa premeditata, che sfida il concetto stesso di sovranità statuale e le sue legittime prerogative, e facendo della sedicente giustizia internazionale una farsa, la CPI ha spiccato un mandato di arresto internazionale nei confronti del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e dell’ex ministro della difesa Yoav Gallant, accusandoli di responsabilità diretta per presunti crimini di guerra asseritamente commessi dalle Forze di difesa israeliane (IDF) durante il conflitto a Gaza ancora in corso. (Nicola Porro)

Su altre testate

Una cosa sola è certa: come ha sottolineato Agnès Callamard, segretaria generale di Amnesty International, Benjamin Netanyahu è da ieri «ufficialmente un ricercato». (la Repubblica)

– Crimini contro l’umanità: i mandati d’arresto che la Corte penale internazionale ha emesso nei confronti di Benjamin Netanyahu, del suo ex ministro della Difesa Yoav Gallant e del leader di Hamas Mohammed Deif ha sollevato una selva di domande che vanno ben oltre il Medio Oriente in fiamme, anche perché trasformano il premier israeliano e gli altri destinatari del provvedimento in ricercati “globali”. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

“Conto di incontrare presto esponenti del governo israeliano e se Netanyahu venisse in Italia sarebbe il benvenuto. Lo ha detto il vicepremier Matteo Salvini che, a margine dell’assemblea Anci, ha commentato la notizia del mandato d’arresto emesso dalla Corte penale internazionale per il premier israeliano, l’ex ministro della Difesa, Gallant, e il leader di Hamas Ibrahim Al-Masri (Il Fatto Quotidiano)

M.O., Tajani: Netanyahu? Leggeremo carte e decideremo con alleati

Karim Ahmad Khan, 54 anni, figlio di un dermatologo e di una infermiera, nato in Scozia e cresciuto in Inghilterra, è dal 2021 il Procuratore Capo della Corte Penale Internazionale. Da quando è stato nominato, ha cercato di ampliare l’operato di un tribunale che dal 2002, quando era stato istituito, si era occupato quasi solo di Africa. (Liberoquotidiano.it)

“Un leader sotto mandato di arresto internazionale perde credibilità e autorità. Questo è un punto fondamentale: la sua reputazione è seriamente danneggiata, e il sostegno politico interno potrebbe vacillare”. (Il Fatto Quotidiano)

M.O., Tajani: Netanyahu? Leggeremo carte e decideremo con alleati 22 novembre 2024 (Il Sole 24 ORE)