Mandato d’arresto, ira Netanyahu: “Giudici antisemiti”. Trump valuta sanzioni contro Cpi
Articolo Precedente
Articolo Successivo
(Adnkronos) – Una decisione “assurda”, “antisemita” e basata su falsità e bugie. Dall’ufficio di Benjamin Netanyahu arriva la reazione, durissima, in risposta al mandato d’arresto spiccato contro il premier israeliano e l’ex ministro della Difesa Gallant, dalla Corte penale internazionale per presunti crimini di guerra. Negando categoricamente ogni accusa, l’ufficio di Netanyahu afferma che il Paese non “si piegherà alle pressioni, non si farà intimidire e non arretrerà” fino alla realizzazione degli obiettivi della guerra. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
Se ne è parlato anche su altri media
Lo ha detto il vicepremier Matteo Salvini a margine dell'assemblea Anci. I criminali di guerra sono altri". (La Gazzetta del Mezzogiorno)
“Conto di incontrare presto esponenti del governo israeliano e se Netanyahu venisse in Italia sarebbe il benvenuto. I criminali di guerra sono altri”. (Il Fatto Quotidiano)
Questo è un punto fondamentale: la sua reputazione è seriamente danneggiata, e il sostegno politico interno potrebbe vacillare”. “Un leader sotto mandato di arresto internazionale perde credibilità e autorità. (Il Fatto Quotidiano)
Si tratta di crimini di guerra. Con queste motivazioni, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il suo ex ministro della Difesa Yoav Gallant, da ieri sono ricercati e potrebbero essere arrestati in uno dei 124 Paesi (tra cui l'Italia) che aderiscono allo Statuto di Roma per le decisioni prese nella guerra ancora in corso nella Striscia. (il Giornale)
Le accuse rivolte alla Corte penale internazionale di aver posto sullo stesso piano una organizzazione terroristica come Hamas e il governo di una popolazione aggredita sono strumentali e non reggono di fronte ai principi del diritto internazionale e alla prova di fatti. (Avvenire)
Il tribunale dell'Aia afferma la sussistenza di «ragionevoli motivi per ritenere che Netanyahu e Gallant siano responsabili, in qualità di superiori civili, del crimine di guerra di aver intenzionalmente diretto un attacco contro la popolazione civile» e di aver «intenzionalmente e consapevolmente privato la popolazione civile di Gaza di beni indispensabili alla sopravvivenza, tra cui cibo, acqua, medicinali e forniture mediche, nonché carburante ed elettricità, almeno dall'8 ottobre 2023 al 20 maggio 2024». (Italia Oggi)