Paolo Benvegnù. Raffinato poeta della canzone
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C’è stata una stagione che non sarà stata ribelle, per dirla alla Fossati, ma sicuramente tutta sudata. E se ci si guarda indietro ora – nell’attimo esatto in cui i club stentano a sopravvivere e si moltiplicano invece i megaconcerti – la nostalgia prende il sopravvento. L’altro giorno poi, quando è stata annunciata la morte a 59 anni di Paolo Benvegnù, che di quella stagione fu uno dei protagonisti, la nostalgia si è miscelata con la tristezza. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Su altre testate
(Adnkronos) – E’ una grande festa anni ’90, un karaoke generazionale, con brani che coprono oltre 30 anni di musica. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
Il suo ritornello-manifesto era contenuto nel brano Il mare verticale: “Io lascio che le cose passino e mi sfiorino”. L’ha portato via a 59 anni un malore improvviso. (la Repubblica)
Paolo Benvegnù, cantautore rock, poeta indie e molto altro ancora, se ne è andato all’improvviso nell’ultimo giorno del 2024. La notizia arriva come un colpo basso a chiudere un anno di mestizia su (troppi) altri fronti. (il manifesto)
Il cantautore milanese Paolo Benvegnù se n'è andato il giorno dopo, l'ultimo giorno dell'anno, a cinquantanove anni. A comunicare la notizia la famiglia in una nota. (il Giornale)
Il 16 dicembre l’artista si era esibito a Rimini al Teatro Galli ma in tante altre occasioni, da Marina di Ravenna a Cesena e Bertinoro, aveva avuto modo di esibirsi davanti al pubblico romagnolo. RIMINI. (Corriere Romagna)
Scrivo di getto queste parole, con il cuore a pezzi, dopo essermi assicurato che questa notizia non fosse uno dei suoi scherzi. Ora succederà ciò che lui, con la sua ironia, avrebbe previsto: lo celebreranno tutti. (Il Fatto Quotidiano)