Anno «nuovo», Trump non ferma le guerre e non porta la pace
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Il 31 dicembre 1999, a Mosca, Boris Eltsin fa squillare le trombe annunciando la consegna del potere a Vladimir Putin, fautore di un corso politico sempre più autoritario. A 25 anni esatti di distanza, il grande anno elettorale delle democrazie, il 2024, si chiude oggi con la sconfitta di tutte le forze politiche presentatesi al governo, Usa inclusi. Contrariamente a quanto molti pensavano 4 anni fa, la parentesi accidentale non é stata la presidenza Trump, ma quella di Biden (il manifesto)
Su altri media
Manca meno di un mese all'insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca e da quel momento tutti i poteri del presidente degli Stati Uniti saranno in capo a lui. (il Giornale)
Uno dei più grandi interrogativi nel mondo della politica estera alla vigilia del 2025 riguarda il supporto degli Stati Uniti all’Ucraina nella guerra scatenata dall’invasione russa del Paese: ci si chiede se la nuova amministrazione americana guidata da Donald Trump, che si insedierà a gennaio, farà diminuire gli aiuti militari a Kiev rispetto all’attuale presidente, il democratico Joe Biden (LAPRESSE)
Così Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha commentato ai microfoni di LaPresse il futuro delle politiche statunitensi sulla guerra in Ucraina. «Cambia più nella narrazione che non nella sostanza – ha spiegato – perché anche l’attuale amministrazione Usa ha optato per non dare all’Ucraina le armi necessarie per riconquistare i territori occupati, pur avendo la possibilità di farlo con relativa facilità. (Secolo d'Italia)
A un anno e mezzo dall’inizio dell’invasione russa, la guerra si sta trasformando in un teatro di scontro non solo tra Mosca e Kiev, ma anche tra potenze globali, con gli Stati Uniti, l’Unione Europea e la Russia che si trovano a gestire una crisi dai risvolti imprevedibili. (GLI STATI GENERALI)
Ci si può quindi chiedere quale sia il suo piano oggi, visto che dall’invasione del 24 febbraio 2022, in realtà, gli obiettivi sono cambiati spesso. (Avvenire)