Scontro nella Lega. Romeo. «Finita la stagione dei nominati». Salvini: «Siamo sotto attacco, difendere la squadra»
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Massimiliano Romeo è stato eletto per acclamazione segretario della Lega Lombarda. L’esito era scontato, dopo il ritiro della candidatura del salviniano Luca Toccalini. Ma l’intervento dell’attuale capogruppo al Senato è stato tutt’altro che ecumenico. Romeo ha sferrato sciabolate sanguinose sulla gestione del partito, a livello lombardo ma anche nazionale. Ha invocato la fine della “stagione dei nominati”, ha chiesto che la “militanza non sia trattata da manovalanza per poi lasciare che decida tutto un comitato ristretto”. (Corriere della Sera)
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Il vicepremier: "La Lega è nata per fare la rivoluzione". Fontana attacca: "Calderoli sta combattendo da solo contro il mondo" Getting your Trinity Audio player ready... (Dire)
Solitamente moderato nei toni, il presidente della Regione Lombardia ieri, nel suo intervento al congresso della Lega Lombarda, ha avuto e usato parole condite contro le motivazioni con le quali la Corte Costituzionale ha bocciato più di un punto della legge sull’autonomia differenziata, ma anche contro gli alleati di Governo della Lega, rei di non essersi spesi per la causa, e contro alcuni "parlamentari leghisti che vengono da regioni diverse dalle nostre e firmano emendamenti che vanno contro la Lombardia". (IL GIORNO)
Se poi pensiamo che nel comune di Bologna, alle recenti elezioni regionali, la Lega (3,01%) ha ottenuto meno voti di un Potere al Popolo in crescita (3,44%) abbiamo un reel che descrive a che velocità è arrivata la caduta libera. (Contropiano)
Nel mirino il leader e le sue scelte. Troppo a destra, troppo nazionale, troppo distratta sul Nord. (La Repubblica)
Eletto per acclamazione al congresso regionale, Massimiliano Romeo, capogruppo dei senatori, è il nuovo segretario della Lega Lombarda. Con Romeo si apre un nuovo corso all'insegna del recupero della Lega delle origini con attenzione particolare (Secolo d'Italia)
MILANO — «A Matteo stiamo dando una opportunità. Rafforzarsi come leader del partito legittimato dal cuore della Lega, la Lombardia. Ma qualcosa deve cambiare nella linea: la svolta a destra non paga. Dobbiamo tornare a parlare ai territori. (la Repubblica)