Ucraina, ambasciatore Melnyk: "Putin ha paura della pace, anche grazie a Italia resistito 1000 giorni"
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Vladimir Putin "ha paura della pace ed è per questo che ha portato la Corea del Nord in prima linea", se l'Ucraina è riuscita a resistere a mille giorni di guerra è anche grazie all'Italia, dagli alleati ci aspettiamo "non solo un ulteriore aiuto militare, ma anche una partnership strategica con la Nato". L'ambasciatore di Kiev a Roma, Yaroslav Melnyk, parla all'Adnkronos nel giorno di questo "doloroso" anniversario e riconferma la volontà dell'Ucraina di mettere fine alla guerra, purché non si tratti di "una resa all'aggressore". (Adnkronos)
Se ne è parlato anche su altri giornali
“Il tributo pagato dai bambini in Ucraina è inaccettabile”, ha dichiarato il Direttore generale del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (Unicef), Catherine Russell. Il drammatico dato, diffuso dalle Nazioni Unite, arriva al culmine di mille giorni di combattimento: dall’inizio dell’invasione russa su vasta scala dell’Ucraina sono stati almeno 659 i bambini uccisi e 1.747 quelli feriti. (LA NOTIZIA)
Nuovi o consolidati partenariati militari si rinsaldano ogni giorno tra opposte alleanze e la pace sembra essere sempre più lontana. (giornalesm.com)
Zelensky al Parlamento Europeo: Grazie per sostenere pace giusta e per sanzioni che limitano Russia 19 novembre 2024 (Il Sole 24 ORE)
I problemi sono tutti collegati, visto che le risorse umane sono necessarie sia per la guerra che per l’economia e, se in aggiunta si aggiunge l’emigrazione, si capisce come il quadro sia tutt’altro che roseo, al di là del piano di resilienza. (RSI Radiotelevisione svizzera)
Accolto da un lungo e fragoroso applauso, il presidente ucraino Zelensky, collegato da remoto, è apparso visibilmente commosso dal caloroso sostegno. “E’ chiaro che, senza certi fattori chiave, la Russia non si impegnerà in negoziati significativi. (LAPRESSE)
Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, intervenuto al Parlamento europeo a Bruxelles dopo i mille giorni di invasione russa in territorio ucraino. Senza incendi nei suoi depositi di munizioni sul territorio russo, senza interrompere la sua logistica militare, senza distruggere le basi aeree russe, e le sue capacità di produrre missili e droni, senza che i suoi beni vengano confiscati”. (Il Fatto Quotidiano)