Corea del Sud, l’impeachment di Yoon Suk Yeol tra crisi politica e accuse gravi
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La Corea del Sud si trova al centro di una crisi istituzionale senza precedenti, con l’avvio del processo di impeachment contro il presidente Yoon Suk Yeol. La Corte Costituzionale ha iniziato oggi la revisione del caso, fissando la prima udienza per il 27 dicembre. Il processo, che potrebbe durare fino a sei mesi, è stato avviato dopo l’approvazione da parte dell’Assemblea nazionale della mozione di messa in stato d’accusa, con 204 voti favorevoli e 85 contrari. (Il Dubbio)
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L'Assemblea nazionale di Seul ha approvato la mozione di impeachment contro il presidente Yoon Suk-yeol, finito nel mirino per il maldestro tentativo di imporre la legge marziale, dichiarata il 3 dicembre e ritirata sei ore dopo a seguito della bocciatura parlamentare. (LaC news24)
Inizia a prendere forma alla Corte Costituzionale il processo di impeachment contro il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol. Mentre i pubblici ministeri in settimana vorrebbero interrogarlo (anche se finora Yoon si è rifiutato di rispondere alle convocazioni). (la Repubblica)
La Corte costituzionale della Corea del Sud ha dato il via al processo per impeachment del presidente Yoon Suk Yeol, sospeso dall'incarico dopo il fallito tentativo di imporre la legge marziale. “La prima riunione deliberativa sulla mozione di impeachment è iniziata alle ore 10.00”, ha riferito all'Afp un portavoce della Corte costituzionale. (Adnkronos)
La polizia sudcoreana ha stimato il numero dei partecipanti attesi alle manifestazioni di Seul a sostegno dell'impeachment del presidente Yoon Suk-yeol. Oggi infatti il Parlamento voterà per la seconda volta, dopo l'insuccesso del tentativo di sabato scorso (Sky Tg24 )
Brunelli "Noi siamo il popolo", grida l’immensa folla che ha riempito le strade di Seul dopo il voto di impeachment con il quale la Corea del Sud manda a casa il presidente Yoon Suk-yeol. Sono centinaia di migliaia, fra di loro studenti e pensionati, giovani madri con tanto di carrozzine, padri con i figli sulle spalle. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
“I caccia israeliani hanno lanciato attacchi” contro diversi siti, tra cui unità di difesa aerea e “depositi di missili terra-terra”, ha precisato l’ong, che ha definito i raid come “i più violenti avvenuti dal 2012” nella regione costiera siriana, dove si trova una base navale russa. (Il Sole 24 ORE)