Corea del Sud, Yoon: "La mia legge marziale atto di governo, non di ribellione"
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Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol, in un nuovo messaggio televisivo alla nazione, ha difeso il suo decreto di legge marziale come atto di governo e ha negato le accuse di ribellione: "Il mio tentativo di legge marziale non può consigurarsi come insurrezione: si tratta di un atto dell'amministrazione governativa e non è soggetta all'esame giudiziario" Il presidente ha affermato di aver usato il suo potere presidenziale sulla legge marziale "per proteggere la nazione e normalizzare gli affari di Stato" contro l'opposizione che ha bloccato l'azione di governo: "L'ho fatto con un giudizio politico altamente calibrato e non soggetto all'esame giudiziario", come le grazie presidenziali o le azioni diplomatiche. (Sky Tg24 )
Su altre fonti
La decisione di imporre (e poi ritirare) la legge marziale sembra un gesto esasperato. Cosa ha spinto Yoon Suk-yeol, un ex giurista, a introdurre una misura tanto scivolosa? “Le istituzioni della Corea del Sud hanno retto e la società civile ha dimostrato ancora di non essere disposta ad accettare presidenti che rifuggono dalle loro responsabilità”. (Il Fatto Quotidiano)
Come riporta il Guardian, è il primo commento della Repubblica popolare sul tentato colpo di Stato in Corea del Sud, golpe che il Presidente Yoon aveva raccontato come necessario per debellare le forze «pro-Corea del Nord, anti-Stato» che continuano a opporsi a lui e al suo governo. (Rivista Studio)
Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol ha giurato di voler combattere «con il popolo fino all'ultimo minuto», in un suo nuovo discorso tv alla nazione dopo lo shock creato per la legge marziale del 3 dicembre. (LaC news24)
Dopo quattro giorni di silenzio e invisibilità, il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol è tornato a parlare alla nazione giovedì mattina in un messaggio televisivo. Bensì per annunciare che intende «combattere fino alla fine, per impedire che le forze e i gruppi criminali responsabili della paralisi del governo del Paese e del disturbo dell’ordine costituzionale minaccino il futuro della Repubblica di Corea». (Il Sole 24 ORE)
LaPresse (LAPRESSE)
Proseguono le proteste in Corea del Sud, dove migliaia di manifestanti si sono dati appuntamento fuori dall'Assemblea nazionale tra torce luminose, canti e cartelli che chiedono l'arresto del presidente Yoon Suk Yeol e lo scioglimento del suo partito politico, mentre sabato il Parlamento si prepara a votare nuovamente un disegno di legge di impeachment dopo il tentativo di imporre la legge marziale da parte di Yoon. (il Dolomiti)