Smart card Covid, De Luca condannato a risarcire 609mila euro. "Inutile duplicato del Green Pass nazionale"

Smart card Covid, De Luca condannato a risarcire 609mila euro. Inutile duplicato del Green Pass nazionale
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ondanews INTERNO

Si è pronunciata la Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti della Campania in merito alla produzione delle smart card prodotte durante il periodo Covid. Il Presidente Vincenzo De Luca è stato condannato a risarcire alla Regione Campania la somma di 609mila euro perché le smart card sono state ritenute “un inutile duplicato del Green Pass nazionale“. Le indagini del Nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli sono state svolte sotto la direzione dei pm contabili Davide Vitale e Mauro Senatore. (ondanews)

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La decisione della Corte dei Conti che le ha ritenute un "inutile doppione del Green Pass nazionale". Il governatore: "Impugnerò la sentenza" (Adnkronos)

Ecco a cosa servivano le smart card Le smart card della Regione Campania, ideate come passaporti vaccinali, erano un inutile duplicato dei green pass nazionali e un enorme spreco di denaro pubblico. (Info Cilento)

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Regionali Veneto, la proposta di Salvini a Zaia: alla guida della regione 6 mesi in più e voto nel 2026, come anticipato dal GdI

E per questo la diatriba legale è destinata a non finire qui. Vincenzo De Luca non arretra di un millimetro. (ilmattino.it)

È andato avanti nonostante lo stop del governo e l’intervento del garante della Privacy. Con questo ragionamento, i giudici della Corte dei Conti hanno condannato il presidente della Regione Campania per danno contabile: dovrà risarcire lo Stato per 609mila euro, in relazione al suo ruolo di soggetto attuatore di una delle procedure assunte nel pieno della emergenza Covid. (ilmattino.it)

Le regionali in Veneto dovrebbero essere nel 2025, ma una particolare proposta di Salvini potrebbe rinviarle di un anno. Il vicepremier pensa infatti di "allungare" il mandato di Zaia alla guida della regione per 6 mesi in più, in modo che si vada al voto nel 2026. (Il Giornale d'Italia)