Mercato, confini e difesa. L'Europa va alla ricerca di una ricetta comune

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il Giornale INTERNO

Ursula Von der Leyen mette nero su bianco il programma per la prossima legislatura europea in un documento di trenta pagine intitolato Europe's Choice in cui definisce le linee politiche del suo secondo mandato da presidente della Commissione Ue. Il risultato è un testo che si potrebbe riassumere nella formula (non ossimorica per quanto possa sembrarlo) di «continuità nella discontinuità». Continuità su alcuni dei pilastri del suo primo mandato «abbiamo ottenuto molti risultati insieme, dal Green Deal europeo alla NextGenerationEU, al Patto sulla migrazione e l'asilo e all'attuazione del Pilastro europeo dei diritti sociali. (il Giornale)

Su altre testate

Soprattutto per quanto riguarda Fratelli d'Italia, che fino all'ultimo ha soppesato la sua posizione. Da Forza Italia l'irritazione per la scelta degli alleati di non sostenere von der Leyen traspare, è inevitabile. (Fanpage.it)

Nessuna marcia indietro, nessun ravvedimento, nemmeno l’ombra di un tentennamento sul Green Deal, il folle piano di decarbonizzazione dell’Ue implementato a tappe forzate negli ultimi cinque anni che sta distruggendo la manifattura europea consegnandoci alla Cina. (Nicola Porro)

Da questo punto di vista, la scelta di Meloni di non votarla potrebbe non essere stata saggia. Già, perché FdI è uno dei partiti che più si è speso a favore dell’Ucraina e, non votandola, si è autoricacciato fra ultradestra e gli “impresentabili”. (L'HuffPost)

Meloni mette l’Italia all’opposizione dell’Europa. Vince il richiamo della foresta. La rabbia di Fitto

La débâcle di Giorgia Meloni e di Fratelli d’Italia in Europa — non solo o tanto per il no al bis di Ursula von der Leyen, ma anche per l’aver trattato fino all’ultimo uscendone sconfitta e la dichiarazione di voto avvenuta a votazione terminata — rischia di essere una sconfitta italiana, è il commento di Romano Prodi. (la Repubblica)

Un «no» che arriva dopo un’intensa e serrata trattativa non può essere considerato una scelta. Non si negozia quando si ha già in canna un giudizio negativo. (Avvenire)

Firmato, Giorgia Meloni. Ursula, ci ho pensato, anche seriamente, ci ho provato ma poi non ce l’ho fatta: la mia casa è quella là, le mie radici, il mio dna sono la destra, antieuropeista, nazionalista, identitaria. (Tiscali Notizie)