Le conseguenze del no di Fratelli d'Italia a Ursula von der Leyen
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Un «no» che arriva dopo un’intensa e serrata trattativa non può essere considerato una scelta. È piuttosto una resa, la presa d’atto che quanto richiesto non è stato ottenuto. È la logica a suggerirlo. Non si negozia quando si ha già in canna un giudizio negativo. Non si decide un voto contrario realmente voluto e consapevole un secondo prima di recarsi nel segreto dell’urna. Piuttosto lo si sbandiera ed esibisce con anticipo, senza lasciarsi tritare dalle accuse di alimentare doppi e tripli forni. (Avvenire)
Ne parlano anche altre testate
Ll dado è tratto. In una notte Giorgia Meloni riscrive il suo cammino in Europa. (ilmessaggero.it)
Ursula, ci ho pensato, anche seriamente, ci ho provato ma poi non ce l’ho fatta: la mia casa è quella là, le mie radici, il mio dna sono la destra, antieuropeista, nazionalista, identitaria. L’idea, per qualcuno la speranza, per altri un progetto serio e anche necessario che Giorgia Meloni, da diciotto mesi davanti a quel famoso bivio tra una destra europeista e istituzionale e la destra antisistema, avrebbe finalmente scelto ieri, nel giorno in cui l’Europarlamento decideva il bis di Ursula von der Leyen, si è frantumata nel responso dell’urna elettorale. (Tiscali Notizie)
OXFORD — In un angolo di Blenheim Palace, il castello che fu di Churchill, Giorgia Meloni registra alle cinque di pomeriggio un “clippino” di 49 secondi netti per provare a spiegare perché FdI ha votato contro Ursula von der Leyen, dopo mesi di trattative e svariati giri di elicottero e trasferte persino in Africa a braccetto con la popolare tedesca fresca di bis. (la Repubblica)
– Carlo Fidanza (capodelegazione FdI al Parlamento Ue), avete votato contro Ursula von der Leyen. Insomma tutte cose che vanno nella direzione opposta a quello che serve all’Europa, a quello che hanno detto i cittadini a giugno e che FdI ha sostenuto in campagna elettorale. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
“Manterremo la rotta su tutti gli obiettivi, compreso il Green Deal“, incluso il bando delle auto a benzina e diesel nel 2035, il taglio del 90 per cento delle emissioni entro il 2040 e un piano per una “industria pulita” nei primi 100 giorni. (Nicola Porro)
L’auspicio è che l’agricoltura torni ad essere una colonna portante dell’Unione e che la Presidente resti favorevole a una transizione verde costruita insieme agli agricoltori. Palazzo della Valle esprime soddisfazione per alcuni passaggi del discorso pronunciato stamattina alla plenaria del Parlamento europeo; in particolare, per il riferimento a un’Europa che “sostiene i cittadini e le imprese, improntata al pragmatismo, dove prosperità e competitività sono i driver principali di sviluppo”. (Impresa Italiana)