Repubblica Ceca-Turchia da record... negativo: l'arbitro estrae 20 cartellini
EURO 2024 Repubblica Ceca-Turchia: le foto del match È stato un autentico Far West quello visto al Volksparkstadion, con il concitatissimo finale come ciliegina sulla torta di una gara tanto spettacolare quanto fallosa. A dare il via a quella che è stata ribattezzata 'La battaglia di Amburgo', un protagonista del nostro campionato, il fiorentino Barak che si fa cacciare nel giro di 9': all’11 il centrocampista ceco viene ammonito per aver trattenuto vistosamente Kadioglu e al 20' si prende il secondo giallo per uno step on foot a centrocampo ai danni di Ozcan. (Sport Mediaset)
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Repubblica Ceca–Turchia è la partita degli Europei 2024 passata alla storia per un record tutt'altro che lusinghiero: ben 20 calciatori sono finiti sul taccuino dell'arbitro tra ammonizioni (18) ed espulsioni (2) a causa della maxi-rissa finale. (Fanpage.it)
La Repubblica Ceca ha vinto solo una delle ultime otto partite della fase a gironi degli Europei (3 pareggi e 4 sconfitte), contro la Scozia per 2-0 nell'edizione 2020. (Eurosport IT)
Hasek deluso: "Abbiamo fallito, la chiave è stata la mancata vittoria con la Georgia" (TUTTO mercato WEB)
La Turchia vola agli ottavi. Nel primo tempo vince la tensione: Antonin Barak commette due ingenuità e si prende due cartellini gialli in nove minuti, lasciando in dieci la Repubblica Ceca. (Eurosport IT)
Rissa in campo fra turchi e cechi subito dopo il fischio finale. Inevitabile e inatteso a questo punto il nuovo record di cartellini in una partita degli Europei. fabiolasuma1d 27 giugno 2024 (modifica il 27 giugno 2024 | 09:02) (DerbyDerbyDerby)
Ma così non è stato, con quest'ultimo che ha fatto festa nel finale con Tosun al 90' (Calhanoglu aveva pareggiato al 51' la rete di Soucek) passando come secondo dietro al Portogallo. Una partita combattuta fino all'ultimo minuto, con i cechi che hanno provato a trovare il gol della vittoria, quello che li avrebbe mandati agli ottavi di finale, spedendo all'inferno la squadra di Vincenzo Montella. (Corriere della Sera)
