Mariani: "Dopo un crociato rotto, evitare la paura. Bisogna tornare in campo il prima possibile"

Mariani: Dopo un crociato rotto, evitare la paura. Bisogna tornare in campo il prima possibile
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La Gazzetta dello Sport SPORT

C’ è un messaggio nelle parole di Pier Paolo Mariani, chirurgo ortopedico di Villa Stuart, professore che ha operato quasi tremila calciatori, più di cinquecento stelle del calcio mondiale: "Dopo l’operazione al crociato non bisogna avere paura. La vera differenza è non far perdere al giocatore la sua performance sportiva". L’ottobre nero nel calcio europeo, pieno zeppo di rotture ai crociati, casi delicati, non semplici da gestire, va indagato, capito, compreso. (La Gazzetta dello Sport)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Piero Volpi, responsabile dell’unità operativa del ginocchio dell’Humanitas e medico sociale dell’Inter, spiega il perché del moltiplicarsi di simili infortuni: “È un problema in costante crescita, da anni. (la Repubblica)

indicati da Volpi c'è "la densità delle partite. Abbiamo per lunghi periodi. (Tuttosport)

"Serve un turnover intelligente ed efficace", spiega lo storico medico dei nerazzurri ROMA (ITALPRESS) - "L'infortunistica nel calcio è un problema costante e in crescita. Il calcio soffre di due-tre situazioni veramente difficili, in primis la densità delle partite. (Tiscali)

Volpi, il medico dell'Inter: "Troppi infortuni? Si gioca troppo e ci si allena poco"

Piero Volpi, storico medico sociale dell'Inter e responsabile di chirurgia del ginocchio e traumatologia dello sport dell'Istituto clinico Humanitas di Milano, è intervenuto parlando a Rai Radio 1 del preoccupante aumento degli infortuni: "È un problema costante e in crescita. (Parma Live)

Abbiamo calciatori che giocano tutto l'anno, anche due volte a settimana per lunghi periodi. Il calcio soffre di due-tre situazioni veramente difficili, in primis la densità delle partite. (Sport Mediaset)

"L'infortunistica nel calcio è un problema costante e in crescita. Si fa fatica a ridurre e a contenere questi incidenti, ma si gioca troppo e soprattutto ci si allena poco". (La Gazzetta dello Sport)