Il 2025 è l’anno dell’aurora boreale: i luoghi migliori dove ammirarla

Il 2025 è l’anno dell’aurora boreale: i luoghi migliori dove ammirarla
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo

Amanti della natura e cacciatori di meraviglie, preparatevi! Il 2025 sarà un anno eccezionale per ammirare uno degli spettacoli naturali più affascinanti: l'aurora boreale. Questo fenomeno, un vero e proprio balletto di luci danzanti nel cielo notturno, è generato dall'interazione tra le particelle cariche del sole e il campo (Io Donna)

Se ne è parlato anche su altri giornali

L'immagine, immortalata il primo gennaio 2025 dal belvedere di Roccolo a Pieve di Cadore, celebra un fenomeno naturale raro ed emozionante. (Oggi Treviso)

Mercoledì 1 gennaio 2025, una tempesta geomagnetica di livello G4 (“severa”, secondo la classificazione utilizzata) ha interessato la Terra. Questa tempesta si è verificata a causa di un’espulsione di massa coronale (CME) dal Sole, seguita a un forte brillamento, che ha portato particelle molto cariche a perturbare il campo magnetico terrestre. (Astrospace.it)

La classe X è la massima nella scala che utilizziamo per descrivere l’intensità dei brillamenti solari. Tra le 8:08 e le 8:34 italiane del 29 dicembre 2024, il Sole ha emesso un potente brillamento di classe X1.1 dalla regione attiva AR3936. (Astrospace.it)

Swelto e la tempesta geomagnetica di Capodanno

Fenomeno non paragonabile agli spettacoli che ci hanno regalato i cieli di maggio e ottobre. Ma i social sono impazziti, anche perché quel cielo incantato pareva proprio un augurio per il 2025. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Questa la spiegazione dello scatto: "Era un nuovo anno e il cielo era doppiamente rosso. L'anno nuovo significava che il 1° gennaio la Terra era tornata al suo posto abituale nella sua orbita, qualche giorno prima del suo massimo avvicinamento al Sole. (DoveSciare.it)

La tempesta geomagnetica di classe G4 del primo dell’anno, all’origine delle intense aurore osservate anche dall’Italia nella notte tra l’1 e il 2 gennaio, ha rappresentato un’occasione unica per verificare il corretto funzionamento del nuovo magnetometro installato a fine novembre all’Inaf di Torino dal team di Swelto per misurare in tempo reale i disturbi del campo geomagnetico associati all’attività solare (Media Inaf)