Perché quella su Tony Effe non è una questione di censura ma di rispetto
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Donne | “Certo Gualtieri ha sbagliato a cancellare la presenza di Tony Effe dal concerto di Capodanno, così suona come una censura” mi dicono due colleghi in redazione mentre ci apprestiamo a fare il brindisi di Buon Natale. Rispondo loro che non lo penserebbero se i testi delle canzoni del trapper contenessero frasi inneggianti ad Hitler … (Le persone e la dignità)
Ne parlano anche altri giornali
Tony Effe è diventato un caso nazionale. Ma come loro, sono tantissimi gli artisti che hanno appoggiato Tony Effe. (leggo.it)
Ipocrita e perbenista la politica che fino all'altro ieri chiamava i rapper per premiarli con l'ambrogino d'oro. Ma ve ne accorgete adesso che i testi dei rapper sono pesi? In questa storia c'è un’ipocrisia e un perbenismo che fa schifo. (MOW)
Sportivi come Jacobs. Giovani calciatori romani come Edoardo Bove e Nicolò Pisilli. (Repubblica Roma)
Poiché siamo un Paese senza problemi, con un governo liberale e progressista e siccome c’è la pace nel mondo, potevamo permetterci la polemica di fine anno su Tony Effe e sulla sua esclusione al concerto di Capodanno a Roma. (Il Fatto Quotidiano)
Tony Effe, infatti, tramite la società Vivo Concerti il 30 e il 31 dicembre sarà al Palaeur, il palazzetto dello sport di Roma. (Today.it)
Quando ero piccolo adoravo il wrestling americano, perché era puro teatro spacciato per verità. Solo che agli occhi del bambino anni Ottanta non arrivava la finzione: Hulk Hogan e André the Giant litigavano per una quisquilia pretestuosa, si insultavano a distanza per mesi e, talvolta, per interposta persona, poi finalmente si arrivava all’incontro di wrestling vero e proprio. (Il Sole 24 ORE)