Panico tra le toghe: Meloni non è Berlusconi, Nordio non è Previti
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Su Fanpage Annalisa Cangemi scrive: «Primo sì in commissione Affari costituzionali alla riforma della separazione delle carriere di magistrati, quella che il ministro della Giustizia Nordio considera “la madre di tutte le riforme", insieme alla riforma globale del Csm. La Commissione ha infatti votato adottando il ddl del governo come testo base, ha spiegato all'Ansa il presidente della Commissione e relatore Nazario Pagano (Tempi.it)
Su altri giornali
Eppure per Giorgia Meloni vincere le elezioni in Liguria sarebbe importante, per spegnere, almeno per un po’ gli incendi romani. I tre leader del centrodestra si ritrovano al Porto antico per sostenere la candidatura di Marco Bucci, il sindaco di Genova, che prova a fare il salto. (La Stampa)
Lo ha detto il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, confermando di voler portare in prima lettura, entro il 25 dicembre, il ddl sulla separazione delle carriere, malgrado l’ingolfamento parlamentare dei lavori con sette decreti in scadenza più la legge di bilancio. (Agenzia askanews)
La premier parla ai magistrati. O meglio, «alle correnti politicizzate della magistratura». (ilmessaggero.it)
È scaduto infatti oggi, in Commissione Affari costituzionali, il termine per la presentazione degli emendamenti, ma i partiti di maggioranza hanno deciso di non depositare nessuna correzione (fatta eccezione per qualcuna del Carroccio su diversa materia di cui si dirà alla fine dell’articolo) al disegno di legge costituzionale del governo che modifica anche l’elezione dei membri del Csm e prevede l’istituzione dell’Alta Corte disciplinare. (Il Dubbio)
Uno scontro senza precedenti, secondo molti. E che, quasi, fanno rimpiangere i tempi andati di Silvio Berlusconi. (LA NOTIZIA)
Nordio: "Mail Patarnello? Verificheremo se ci sono presupposti per ispezione" (LAPRESSE)