«Mio nipote non era un terrorista». Le parole dello zio di Muhammad, l'egiziano ucciso a colpi di pistola dai carabinieri la notte di Capodanno
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L'episodio a Villa Verucchio, nel Riminese. Prima il 23enne aveva accoltellato a caso quattro passanti per strada. Dopo essersi negato ai militari è stato aperto il fuoco. In un video le ipotesi: inneggiava all'Islam «Mio nipote non era un terrorista, non era radicalizzato, non apparteneva ad alcun gruppo. Lui era estraneo a certi ambienti». Queste le parole al Corriere Romagna di Samir Mahmud Alfar, fratello della mamma di Muhammad Abdallah Abd Hamid Sitta, l’egiziano 23enne che la notte di Capodanno ha accoltellato quatto persone prima di essere fermato dai carabinieri e ucciso da colpi di pistola sparati dal comandante della stazione di Verucchio (Rimini). (Open)
Ne parlano anche altre fonti
🔊 Ascolta l\'audio (News Rimini)
RIMINI. Cioè l’egiziano che la notte di Capodanno ha seminato il panico a Villa Verucchio, accoltellando varie persone prima di essere colpito a morte. (Corriere Romagna)
– “Siano fatte immediatamente le indagini e se risulta che il militare, come sembra, ha fatto soltanto il proprio dovere, venga non solo scagionato dalle accuse, bensì premiato per aver svolto con merito il proprio lavoro”. (il Resto del Carlino)
Mentre proseguono le indagini per appurare l'esatta dinamica dei tragici fatti accaduti nella notte del 31 dicembre a Villa Verucchio , la politica locale e nazionale continua la sua... (Virgilio)
Lo zio materno, Samir Mahmud Alfar, si sta occupando delle pratiche legali per ottenere chiarimenti sull’accaduto e riportare la salma in Egitto per una degna sepoltura. (ravennanotizie.it)
Chiederemo giustizia per lui”. – "Muhammad non doveva morire. (il Resto del Carlino)