Ravvedimento per gli aderenti al CPB con margini di accertamento più ampi

Ravvedimento per gli aderenti al CPB con margini di accertamento più ampi
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Eutekne.info ECONOMIA

È arrivato alla terza formulazione l’emendamento al DL 113/2024 (c.d. “Omnibus”) che punta a introdurre una particolare forma di ravvedimento per i periodi d’imposta ancora accertabili, limitatamente ai soggetti che aderiscono al concordato preventivo biennale. Sono state apportante notevoli modifiche rispetto alla formulazione originaria, che affiancava alla sanatoria per i periodi 2018-2023 una copertura molto ampia da accertamenti (si veda “Allo studio una sanatoria per i periodi 2018-2023 con il concordato” del 18 settembre 2024). (Eutekne.info)

Se ne è parlato anche su altri giornali

In ogni caso, per i soggetti ISA che aderiscono al concordato ma non al ravvedimento, prorogati i termini di accertamento in scadenza sino al 31 dicembre 2024 con nuovo termine al 31 dicembre 2025. Se però ravvedimento o concordato mantengono i loro effetti, opereranno comunque delle preclusioni in relazione alle tipologie tipiche di accertamento su redditi di impresa e lavoro autonomo. (Italia Oggi)

Il D.Lgs. 5.8.2024 n. 108 ha apportato delle modifiche alla disciplina del concordato per quanto concerne le cause di esclusione, la determinazione del reddito, il calcolo degli acconti d’imposta e la tassazione sostitutiva del reddito incrementale. (Assolombarda)

Resta tuttavia una questione, ricorrente e non di… correttivo 108/2024. (Fiscal Focus)

Concordato: il caso dei forfettari passati a regime ordinario nel 2024

Il viceministro con delega al fisco Maurizio Leo ripone grandi speranze di gettito nel concordato preventivo biennale tra Agenzia delle Entrate e partite Iva, ma i primi dati dicono che rischia di finire in un memorabile flop. (Il Fatto Quotidiano)

Con la circolare 18/E del 17 settembre 2024, l’Agenzia delle Entrate ha fornito una prima serie di chiarimenti in materia di disciplina del concordato preventivo biennale. (MySolution)

Le adesioni al nuovo “concordato preventivo biennale” – la misura con cui si prova a solleticare le partite Iva in odore di evasione per raccattare un po’ di gettito – non decollano, anzi, stando a quanto filtra da ambienti ministeriali, sarebbero ferme a … (Il Fatto Quotidiano)