Il tema. “Effetto Rebibbia” sulle carceri: si riapre il dibattito sui gesti di clemenza
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L’anno orribile delle carceri italiane si chiude con un gesto di speranza, che apre a nuove prospettive per il 2025. L’apertura della Porta Santa a Rebibbia da parte di papa Francesco, nel giorno di Santo Stefano, accompagnata dalle parole pronunciate nella Bolla di Indizione dell’Anno Santo, in cui il Pontefice evocava la necessità di «forme di amnistia o di condono della pena», ha avuto l’effetto di risvegliare dal torpore in particolare il mondo politico, rimasto colpevolmente in silenzio negli ultimi 12 mesi. (Avvenire)
Su altre fonti
Come prevedibile l’operazione ‘Rebibbia’ di papa Francesco, con l’apertura della ‘seconda’ porta santa nel carcere romano e la richiesta di perdono e condono della pena, ha dato la stura all’ormai consolidata e ripetitiva ridda di commenti e di prese di posizione dettate più da pregiudizi ideologici che da conoscenze oggettive della situazione carceraria. (GiornaleSM)
“Questa solenne e commossa cerimonia si inserisce nel progetto del Santo Padre che evita quella che lui stesso definisce ‘cultura dello scarto’. Il detenuto deve essere un soggetto da rieducare, come dispone la Costituzione, ma anche da comprendere nel suo dramma interiore e da aiutare per superare i momenti difficili della privazione della libertà”. (gnewsonline.it)
Marcello Bortolato, presidente del Tribunale di Sorveglianza di Firenze, alla cerimonia religiosa di ieri a Rebibbia hanno partecipato molti di coloro che hanno il potere di adeguare le carceri al dettato costituzionale, oltre che alla legge di Dio. (il manifesto)
Papa Francesco lo aveva annunciato l'estate scorsa, dando notizia che in apertura del Giubileo 2025 avrebbe varcato la Porta Santa del carcere romano di Rebibbia: «Propongo ai governi scrisse - che nell'Anno Santo si assumano per i detenuti iniziative che restituiscano speranza; forme di amnistia o di condono della pena volte ad aiutare le persone a recuperare fiducia in se stesse e nella società; percorsi di reinserimento nella comunità a cui corrisponda un concreto impegno nell'osservanza delle leggi». (il Giornale)
(Adnkronos) – “Mi associo alla nobile esortazione del vicepresidente del Csm Fabio Pinelli, che ha esortato le forze politiche a ragionare sulla ipotesi di un indulto parziale”. Così il presidente del Cnel Renato Brunetta, in un intervento sul Sole 24 Ore. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
Dopo l'apertura della Porta Santa a Rebibbia, da parte di Papa Francesco, si torna a parlare di carceri. Con il governo che non vuol sentire parlare di indulto o amnistia e l'opposizione che lo sprona, nell'anno del record dei detenuti suicidi, a fare qualcosa. (L'HuffPost)