Svolta sull’omicidio di Angelo Vassallo: un punto fermo ma ancora incompleto
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La svolta nelle indagini sull’omicidio di Angelo Vassallo, con l’arresto di quattro persone – due carabinieri e due affiliati alla camorra – rappresenta un punto fermo ma ancora incompleto della lunga vicenda cominciata la sera del 5 settembre 2010 con i nove colpi di pistola che posero fine alla vita prestigiosa del sindaco pescatore. L’omicidio di Angelo non poteva essere, non è stato, solo un evento locale, perché l’uccisione di un sindaco, peraltro già molto conosciuto e apprezzato, muove da ragioni profonde e viene deciso con coperture in alto, soprattutto se in complicità tra uomini dello stato e capi clan. (Il Fatto Quotidiano)
Se ne è parlato anche su altri giornali
L’omicidio del sindaco pescatore di Pollica Angelo Vassallo fu deciso dall’imprenditore delle sale cinematografiche Giuseppe Cipriano, pianificato ed eseguito dal carabiniere Lazzaro Cioffi, da Cipriano e dal pentito di camorra Romolo Ridosso che con lui partecipò a un sopralluogo due giorni prima, e le indagini furono scientificamente depistate sin da subito dal colonnello dei … (Il Fatto Quotidiano)
Il gip del tribunale di Salerno, nelle 400 pagine dell'ordinanza, scrive più volte che gli esecutori materiali del delitto, avvenuto la sera del 5 settembre 2010 mentre il sindaco tornava a casa, non sono stati ancora "chiaramente individuati", anche se è stato possibile ricostruire in modo "coerente e dettagliato" movente e organizzazione del delitto, oltre ai depistaggi successivi. (Tiscali Notizie)
Il colonnello Fabio Cagnazzo, che compirà 54 anni il 27 novembre, viene da una famiglia di carabinieri. Maresciallo il nonno, generale in congedo il padre. Lui è l’uomo che ha catturato 180 latitanti ed era capo dei Ros a Palermo quando venne arrestato Totò Riina. (Open)
Quattordici anni e due mesi dopo l’omicidio del sindaco di Pollica Angelo Vassallo, la gip Annamaria Ferraiolo, su richiesta della procura di Salerno coordinata da Giuseppe Borrelli, ha disposto la custodia cautelare in carcere per i 4 presunti mandanti dell’assassinio. (il manifesto)
Una vera e propria dinastia di carabinieri. Il nonno di Fabio Cagnazzo era maresciallo, mentre suo padre, Domenico, è stato un generale di alto profilo, noto per l’arresto di Enzo Tortora nel 1983. Anche i fratelli Salvatore e Massimo, gemello di Fabio, sono ufficiali superiori. (ciociariaoggi.it)
La svolta nelle indagini è arrivata nelle scorse ore. Si tratta dell'ufficiale dei carabinieri Fabio Cagnazzo, del figlio del boss nonché collaboratore di giustizia Romolo Ridosso del clan di Scafati Loreto-Ridosso, dell'imprenditore Giuseppe Cipriano e dell'ex brigadiere dell'Arma Lazzaro Cioffi. (Today.it)