La Germania verso il voto anticipato
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Milano, 7 nov. – Germania a un passo da elezioni legislative anticipate dopo il siluramente del ministro delle finanze, il liberale Christian Lindner, su decisione del Cancelliere, Olaf Scholz. La maggioranza di governo, che si regge su una coalizione “semaforo” composta da socialdemocratici, verdi e liberali, sembra infatti arrivata al capolinea.“Abbiamo bisogno di un governo efficace che abbia la forza di prendere le decisioni necessarie per il nostro Paese. (Agenzia askanews)
Ne parlano anche altri media
È crisi a Berlino. È la risposta del cancelliere tedesco alla richiesta di andare al voto anticipato, all'inizio del 2025, avanzata dall'alleato ribelle a meno di due ore dall'inizio di un vertice di coalizione che avrebbe dovuto ricomporre la crisi di governo avviata dai liberali. (LA STAMPA Finanza)
Il socialdemocratico Scholz si sottoporrà a un voto di fiducia a metà gennaio, passaggio che potrebbe far scattare nuove elezioni a marzo. Impossibile trovare un compromesso per superare le spaccature sulla politica economica, con il Paese che viaggia sull’orlo della recessione per il secondo anno consecutivo. (Il Sole 24 ORE)
Scholz ha annunciato la rottura della coalizione di governo tra socialdemocratici, verdi e liberali. Secondo Bild, in occasione della riunione del vertice di maggioranza ha proposto a Scholz e al ministro dell'Economia Robert Habeck di indire nuove elezioni a inizio 2025. (Italia Oggi)
I leader della coalizione si erano riuniti in serata in Cancelleria, e il leader del Fdp aveva suggerito a Scholz di indire nuove elezioni a inizio 2025. Lo ha annunciato il portavoce del governo Steffen Hebestreit. (Corriere della Sera)
Il cancelliere Scholz ha annunciato di voler chiedere un voto di fiducia al Bundestag. Da Schroeder a Brandt, ecco i casi passati (LAPRESSE)
"Con il ritiro della Fdp è ormai chiaro che non esiste una maggioranza parlamentare che abbia fiducia nel cancelliere, una continuazione del governo sarebbe arrogante e irrispettoso" nei confronti degli elettori. (La Nuova Venezia)