Controlli alle frontiere in Germania: il malcontento dei belgi al confine

Controlli alle frontiere in Germania: il malcontento dei belgi al confine
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Euronews Italiano ESTERI

La decisione annunciata della Germania di reintrodurre i controlli a tutte le sue frontiere terrestri per i prossimi sei mesi scontenta chi quelle frontiere le attraversa spesso PUBBLICITÀ I controlli si applicheranno dal 16 settembre fino al 15 marzo 2025 alle frontiere della Germania con Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi e Danimarca. Considerando che quelle con l'Austria sono sottoposte a controlli da maggio, quelle con Svizzera, Polonia e Cechia da giugno, e quelle con la Francia da luglio, il Paese è praticamente tornato all'epoca dei controlli di frontiera in Europa (Euronews Italiano)

La notizia riportata su altri giornali

I Paesi che confinano con la Germania hanno espresso critiche sulla decisione del governo tedesco di istituire controlli temporanei a tutti i suoi confini terrestri. La misura, che ha già in parte limitato la libera circolazione, mira a frenare l'immigrazione irregolare, secondo la ministra degli Interni tedesca, Nancy Faeser. (Euronews Italiano)

Berna non sembra però essere intenzionata ad agire. Dal punto di vista della Svizzera, tuttavia, il ripristino dei controlli alle frontiere interne non è un mezzo adeguato per raggiungere questo obiettivo», ci spiega Nicolas Cerclé, portavoce della Segreteria di Stato della migrazione (SEM). (Corriere del Ticino)

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Berlino: «Puntiamo ad aumentare i respingimenti»

Un cambio di passo sull’immigrazione e la sicurezza in Germania, dopo ben tre attentati islamici in tre settimane, di cui uno riuscito (Solingen: tre le vittime) e due sventati all’ultimo minuto (Monaco e Linz am Rhein). (Analisi Difesa)

Nel cuore dell'Europa è caos sui migranti. Il movimento scomposto del governo Scholz, spaccato al suo interno tra le tre diverse componenti che cercano di assecondare ognuna il suo elettorato, e criticato dall'esterno, sta creando non pochi problemi nell'area continentale. (il Giornale)

Il leader dei cristiano-democratici - che lunedì aveva abbandonato il tavolo dei negoziati con il governo - si è detto «disponibile» all'invito del ministro delle Finanze, Christian Lindner, a «una discussione a livello di leader» che «possa avvicinare ad un vero cambiamento nella politica di asilo e migrazione. (Corriere del Ticino)