Crolla il numero dei negozi: Treviso nella top 20 delle città italiane che hanno visto chiudere più attività di commercio al dettaglio
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Crolla il numero dei negozi. Alimentari, bar, tabacchini e pure quelli specializzati in computer e telefonia. Si salvano solo le farmacie. Mentre l’andamento del settore alberghiero e di quello della ristorazione reggono cambiando pelle. Nel primo caso l’andamento negativo è bilanciato da un vero e proprio boom delle attività extra-alberghiere, a partire dal mondo degli affitti brevi. Nel secondo caso, invece, la spinta arriva da una serie di bar che si sono reinventati ristorantini, proponendo in particolare pranzi veloci. (ilgazzettino.it)
La notizia riportata su altri media
Chi spegne la candela? Soprattutto i titolari di negozi di abbigliamento e scarpe, articoli sportivi, libri, dischi e prodotti per la casa, infine le nicchie di commercio al dettaglio... Per la maggior parte, si tratta di attività nei centri storici, molti nei Comuni capoluogo, moltissimi nei centri di media grandezza e nei paesi. (Corriere della Sera)
Di desertificazione si parla spesso, ma i dati diffusi nei giorni scorsi sono impressionanti. (DM - Distribuzione Moderna)
Una situazione che sembra degenerare in Italia. Caos totale e cosi assolutamente non si può andare avanti. (Temporeale Quotidiano)
L'allarme di Confcommercio: a Firenze in 12 anni persi il 23% dei negozi, crescono solo ristorazione e ricettività “Firenze sta perdendo pezzi importanti della sua identità commerciale". A parlare della crisi del commercio è il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni. (055firenze)
E pure meno sicuro, soprattutto quando è già buio o nelle strade meno battute. Se a chi vive nelle città italiane, o a chi visita i centri storici anche solo di passaggio, non piace vedere saracinesche abbassate, vetrine vuote e luci spente, è perché la chiusura generalizzata dei negozi rende il paesaggio urbano più triste e cupo. (il Giornale)
L’allarme arriva da Confcommercio, che ha diffuso i risultati di una ricerca condotta in collaborazione con il Centro “Guglielmo Tagliacarne”. (L'Unione Sarda.it)