Migranti, vescovi calabresi: “Naufragio anonimo e invisibile” - TG2000

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Migranti, vescovi calabresi: “Naufragio anonimo e invisibile” “Naufragio anonimo e invisibile”. I vescovi della Calabria in una nota denunciano l’anestesia delle coscienze di fronte alla tragedia avvenuta nel mare Ionio che ha provocato la morte accertata di 26 persone, tra le quali numerosi bambini. Orrore per la denuncia di una donna che racconta della figlia violentata e uccisa mentre l’imbarcazione affondava. (TV2000)

Se ne è parlato anche su altri media

Dalle indagini della Squadra mobile di Reggio Calabria e del Commissariato di Siderno con la collaborazione della Sezione operativa navale della Guardia di finanza di Roccella Ionica, sarebbe emerso che l’uomo, mentre la barca a vela era già alla deriva, avrebbe sfogato la sua violenza su una ragazza irachena di 16 anni, figlia di un’altra superstite, fino a provocarne la morte per soffocamento. (Il Fatto Quotidiano)

LOCRI (Reggio Calabria) La violenza unita al dramma, alla disperazione, durante il naufragio di una settimana fa al largo di Roccella Ionica: 30 morti accertati, di cui 12 bambini e un numero imprecisato di dispersi. (Corriere della Sera)

“Naufragio anonimo e invisibile”. Così i vescovi della Calabria, in una nota stampa “si uniscono al dolore del confratello, vescovo di Locri – Gerace, mons. Francesco Oliva”, e “accordano alla sua la loro voce per denunciare ancora una volta l’anestesia delle coscienze di fronte a questa ennesima sconfitta dell’umano e le miopi misure incapaci di evitare simili tragedie”. (Tempo Stretto)

Stuprata e uccisa a 16 anni sul barcone naufragato, la madre: «Violenza su mia figlia mentre la nave affondava»

La preoccupazione dei vescovi calabresi “I vescovi della Calabria si uniscono al dolore del confratello, vescovo di Locri – Gerace, mons. (StrettoWeb)

Crotone I vescovi manifestano con una nota "la loro preoccupazione per le numerose famiglie che, a causa della 'vertenza Abramo', vedono compromesso il proprio futuro e sono attualmente in assemblea permanente nella sala consiliare del Comune di Crotone. (Il Crotonese)

Ma sulla nave della morte, naufragata nella notte tra il 16 e il 17 giugno al largo della Calabria, ha trovato il suo aguzzino e nella disperazione collettiva ha subìto l’orrore dello stupro e del soffocamento. (ilmessaggero.it)