Cecilia Sala: «Ho il cuore pieno di gratitudine»

Cecilia Sala: «Ho il cuore pieno di gratitudine»
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Vanity Fair Italia INTERNO

L'immagine è quella dell'abbraccio con il compagno non appena scesa dall'aereo che l'ha riportata in Italia dall'Iran dopo tre settimane di prigionia nella carcere di Evin a Teheran. Nelle sue parole c'è l'incredulità per un rilascio avvenuto in tempi più brevi di quelli che si attendeva. Solo il giorno precedente era cambiato il suo stato di detenzione, non più isolamento. Era stata portata in una cella più grande, con un’altra detenuta. (Vanity Fair Italia)

La notizia riportata su altri media

Chi la conosce, sa che Cecilia ha sempre scelto missioni rischiose all’estero, ma proprio per questo ha adoperato la professionalità, il rispetto delle regole e la prudenza necessari in questi scenari: tutto ciò rendeva il suo arresto e la detenzione in condizioni disumane ancora più ingiusti, mentre di ora in ora aumentava l’incertezza sulle prospettive di rivederla presto libera. (La Stampa)

Decenni di attività in Medio Oriente, contatti in Paesi complessi e capacità di lavoro dietro le quinte. (Sky Tg24 )

Cecilia Sala non vede nessuno dal 27 dicembre, dal giorno in cui ha incontrato l’ambasciatrice Paola Amedei. Ne ha un’altra di coperta per proteggersi dal freddo di Evin che è pungente — «doloroso», dicono le detenute iraniane —, e congela. (Corriere della Sera)

Rilascio “lampo” di Cecilia Sala, tra meriti italiani e richieste dell’Iran

Gli Stati Uniti si felicitano della liberazione della reporter di Chora Media dopo 21 giorni di prigionia, ma sottolineano di non aver avuto nessun ruolo nella vicenda, né intendono commentare sull'estradizione dell'ingegnere iraniano Mohammed Abedini Najafabadi, l'uomo dei droni arrestato a Malpensa su richiesta di Washington tre giorni prima del fermo di Sala a Teheran (Tiscali Notizie)

“Non mi è stato spiegato perché io sia finita in una… Le prime parole dal ritorno a casa Cecilia Sala le affida al suo podcast, Stories, di Chora Media. (L'HuffPost)

Ma a chi va il merito della liberazione di Cecilia Sala? “Dopo un’iniziale non perfetta gestione della situazione, quando non ci si rese conto che un arresto avrebbe potuto creare una reazione iraniana, si è fatto un ottimo lavoro di squadra”, afferma Baheli. (RSI)