Ue. Dazi alle auto cinesi: Pechino minaccia la risposta simmetrica

Ue. Dazi alle auto cinesi: Pechino minaccia la risposta simmetrica
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Notizie Geopolitiche ECONOMIA

Di Giuseppe Gagliano – L’Unione Europea ha deciso di usare uno dei suoi strumenti economici più potenti contro la Cina, imponendo dazi sui veicoli elettrici importati dal gigante asiatico. Questa decisione, approvata dai Paesi membri dell’Ue venerdì nonostante la ferma opposizione della Germania, apre un nuovo capitolo nelle relazioni commerciali tra Bruxelles e Pechino. La misura è stata promossa con l’obiettivo di contrastare la concorrenza cinese ritenuta sleale, dato che molti veicoli elettrici prodotti in Cina beneficiano di significativi sussidi statali. (Notizie Geopolitiche)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Nello stesso momento, a quasi diecimila chilometri di distanza, la Commissione europea decide di imporre nuovi dazi a doppio cifra a tutte le auto elettriche importate dalla Cina, che già pagano il 10% (noi paghiamo il 15% ai cinesi). (la Repubblica)

Passano le sanzioni sulle auto elettriche cinesi. La Commissione continuerà a negoziare fino al 30 ottobre, quando il testo verrà pubblicato. (La Verità)

Nel comitato per la Difesa commerciale non è stata raggiunta una maggioranza qualificata contro l… (L'HuffPost)

Dazi alla Cina, sussulto Ue sull’auto

Con molti astenuti, gli Stati membri dell’Ue, hanno detto sì alle tasse aggiuntive sui veicoli elettrici cinesi, ma passando la palla alla Commissione. La proposta della Commissione Europea di introdurre dazi compensativi definitivi sulle importazioni di auto elettriche a batteria dalla Cina, alla fine della fiera, ha ottenuto una “mezza” approvazione del Parlamento. (ClubAlfa.it)

L’era dei veicoli elettrici è sempre più vicina, con l’Europa che sembra intenzionata a tirare dritto con la sua tabella di marca forzata per fare sì che a partire dal 2035 nel mercato continentale ci siano solo veicoli ecologici. (Potenza News )

Per bloccare l’esecutivo di Bruxelles sarebbe stata necessaria una maggioranza qualificata di 15 voti contrari e una rappresentanza del 65% della popolazione del continente, mentre 15 voti favorevoli avrebbero rappresentato un automatico semaforo verde; adesso, con un via libera che si configura come una «no opinion» da parte degli Stati, la Commissione potrà procedere quando riterrà opportuno, magari già entro fine mese. (L'Eco di Bergamo)