Il 2025 di Napoli: “Insieme per crescere”

Il 2025 di Napoli: “Insieme per crescere”
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La Repubblica INTERNO

Maurizio De Giovanni (scrittore) Un festival unico: musica, libri, teatro «Estendere a tutta la città, incluse le periferie, i benefici che sta vivendo il Centro storico e la parte monumentale di Napoli grazie ai flussi turistici». È il primo proposito di Maurizio de Giovanni per il 2025. Il tema della turistificazione selvaggia è in cima ai pensieri del noto giallista napoletano. «Non possiamo … (La Repubblica)

Su altri giornali

Tre territori, tre storie di riscatto attraverso una rivoluzione che sta trasformando luoghi e mentalità. A San Giovanni a Teduccio, e di riflesso in tutta Napoli Est, il cambiamento è iniziato nel 2016 con l'apertura del campus dell'Università degli Studi di Napoli e della Apple Developer Academy, dando vita a un ecosistema dell'innovazione anche di privati. (ilmattino.it)

La bandiera del domani è Napoli che il mondo scopre e vuole vivere, ma un lamento che riecheggia il suo storico ventre vorrebbe ammainare. Periferie degradate che sono al centro di un processo reale di trasformazione che si propone di farle uscire dall'emergenza per entrare nella normalità. (ilmattino.it)

Grazie a Maradona, una città abituata a perdere ebbe in poche ore una riscossa inattesa. Da allora abbiamo imparato ad accettare le sfide e avere fiducia nel futuro Una palla azzurra mi insegnò che anche Napoli può vincere (La Stampa)

Napoli 2025: la cultura che verrà: da Muti a Pompei fino al compleanno di Partenope

«Napoli è una città meravigliosa ed inclusiva e ai napoletani non si può che augurare ogni bene» dice il prefetto Michele di Bari a margine di un brindisi augurale nella chiesa del Carmine. «Il prossimo anno ci vedrà affrontare tante sfide e la comunità di Napoli saprà essere all’altezza, con grande intelligenza e vivacità intellettuale ma anche con quel grande spirito di umanità che rende Napoli unica al mondo». (ROMA on line)

Sull’Italia si esercitano in modo particolare, quasi naturalmente, ma anche questa volta non ci prenderanno. Tutti i catastrofisti di casa nostra sono all'opera come sempre e vedono nero. (ilmattino.it)

Buon compleanno, Napoli, anzi Partenope, o «Parthenope» come ci ricorda Paolo Sorrentino. Duemilaecinquecento anni sono tanti, ma la città porosa non li dimostra e poi, come insegna Francesco De Gregori, partenopeo ad honorem da quando ha inciso «Anema e core», «poi ti volti a guardarli e non li vedi più». (ilmattino.it)