Spioni e dossier dalle banche dati: prime ammissioni. Il Copasir convoca il procuratore di Milano Viola

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Secolo d'Italia INTERNO

Nel fitto labirinto delle indagini sui presunti dossieraggi illeciti che hanno investito il cuore della sicurezza italiana, emerge una storia di potere e accessi riservati, intrecciata con un uso distorto delle informazioni. Le dichiarazioni spontanee di Giulio Cornelli, giovane informatico e tra gli arrestati ai domiciliari, sembrano dare il tono di una vicenda che sembra ormai intricata. «Chiarirò tutto quello che potrò chiarire, voglio uscire da questa storia e tagliare con ambienti che non mi riguardano», ha dichiarato al giudice per le indagini preliminari di Milano, Fabrizio Filice. (Secolo d'Italia)

Su altre fonti

Come riporta Il Messaggero il caso di Equalize, la società definita sulla stampa e in tv come una centrale di dossieraggio capace di spiare i database dello Stato, si arricchisce di un ulteriore dettaglio. (StartupItalia)

Arriva di prima mattina in Transatlantico alla Camera e va a passi svelti verso la buvette: «Presidente La Russa che ci fa da queste parti?», chiedono gli addetti dietro al bancone. (la Repubblica)

Dall’informativa finale consegnata dai carabinieri del nucleo Investigativo di Varese alla Dda di Milano sulla Equalize, emerge come i contorni dell’attività del gruppo che, violando le banche dati istituzionali, piazzando Gps nei cellulari e avviando intercettazioni abusive, ha raccolto e processato informazioni su centinaia di migliaia di persone, siano molto vasti. (ilmessaggero.it)

Equalize, ecco le prime lacrimucce interessate degli spioni

La Direzione distrettuale antimafia di Milano, insieme alla Direzione nazionale antimafia, ha scoperto una nuova attività di dossieraggio con al centro la società Equalize, di proprietà al 95% dell’ad della Fondazione Fiera Milano Enrico Pazzali e al 5% del poliziotto in pensione Carmine Gallo, colonna storica dell’antimafia milanese. (La Stampa)

È quanto si legge in una maxi-informativa dei carabinieri di Varese che hanno svolto gli accertamenti confluiti sul tavolo del pubblico ministero Francesco De Tommasi e sono sfociati nei quattro arresti e nelle due interdittive firmate dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano (Il Fatto Quotidiano)

Qualche lacrima e le prime ammissioni arrivano con le dichiarazioni spontanee davanti al gip da parte dei quattro arrestati nell’inchiesta milanese sul network di cyber-spie collegato alla società Equalize che attingeva da banche dati statali riservate grazie al lavoro di dipendenti pubblici infedeli. (Start Magazine)