Ecco perché Gesù Cristo non può essere definito palestinese
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Caro direttore, ha destato un certo scalpore l'immagine del pontefice assorto davanti a un presepe di legno donatogli dai falegnami di Betlemme. Il figlio di Dio, infatti, giace non su un pagliericcio, ma su una kefiah. C'è chi ha osservato che questa correzione dell'iconografia tradizionale della nascita della divina creatura presta il fianco a qualche interpretazione malevola, soprattutto dopo le esternazioni di papa Francesco sul presunto «genocidio» a Gaza (Italia Oggi)
Su altre fonti
L’ultimo episodio assume però una tinta «particolarmente inquietante» perché il protagonista è il papa e perché si inserisce «in un momento in cui registriamo difficoltà su tanti fronti nelle relazioni», sostiene sempre su “pagine ebraiche” il rabbino capo di Genova Giuseppe Momigliano, assessore al culto dell’Ucei. (RSI Radiotelevisione svizzera)
L’immagine di Francesco che prega davanti a un presepe arrivato da Betlemme nel quale Gesù Bambino è posato nella mangiatoia su una kefiah palestinese. (Corriere Roma)
L'anno scorso era stato il reverendo luterano, Munther Isaac a mettere nel presepe che aveva allestito nella sua cappella in Cisgiordania un Gesù Bambino avvolto da una kefiah, su un mucchio di macerie, sollevando un sacco di polemiche. (ilgazzettino.it)
In 24 ore o poco più, in tempo d'Avvento, Papa Bergoglio ha reso omaggio in Vaticano a un bambinello adagiato su un drappo palestinese e a un Cristo che nel 1938 - all'indomani della «Notte dei Cristalli» - è stato dipinto da Marc Chagall come un martire ebreo che riassume in sé le persecuzioni patite dal suo popolo, fra i pogrom passati e - profeticamente - lo sterminio imminente per mano nazista. (il Giornale)
«Chi si ricorda più del perché il capodanno arrivi otto giorni dopo Natale? Quanti ricordano, nel momento in cui brindano all’anno nuovo, che festeggiano la circoncisione di un bambino ebreo? Conoscere le origini di questa storia può, forse, avvicinare uomini che credono di essere molto diversi», premetteva lo studioso dell’ebraismo italiano all’inizio della sua dotta ricostruzione per calare «nel reale contesto storico» la vita di Gesù. (Moked)
La “palestinizzazione” dell’ebreo Gesù non è una novità in ambito ecclesiastico. L’ultimo episodio assume però una tinta «particolarmente inquietante» perché il protagonista è il papa e perché si inserisce «in un momento in cui registriamo difficoltà su tanti fronti nelle relazioni», sostiene il rabbino capo di Genova Giuseppe Momigliano, assessore al culto dell’Ucei. (Moked)