Ospedale San Giovanni: troppi pazienti in pronto soccorso, scatta il blocco delle sale operatorie

Ospedale San Giovanni: troppi pazienti in pronto soccorso, scatta il blocco delle sale operatorie
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Corriere Roma SALUTE

Quaranta pazienti in attesa di un posto letto al pronto soccorso e al San Giovanni scatta il blocco delle sale operatorie. Solo interventi chirurgici urgenti ieri nell’ospedale capitolino, a causa del superaffollamento del Dea, il Dipartimento di emergenza. L’ennesima giornata di disagi per i nosocomi romani, presi d’assalto negli ultimi giorni festivi, con record di affluenze e quindi «code» eterne di pazienti in attesa, parcheggiati tra le barelle nelle corsie. (Corriere Roma)

La notizia riportata su altri media

«Due giorni fa - ci spiega - ho passato altre 10 ore in un’altra struttura, nell’attesa di trovare un medico che riuscisse a capire il mio problema. Ha un problema reumatologico e quelle ore sono diventate prima speranza poi angoscia ed infine rabbia per non riuscire a vedere la luce. (ilmessaggero.it)

Dopo Fabio De Iaco un altro genovese si trova alla guida a livello nazionale della società italiana di medicina-urgenza (Simeu) per il triennio 2025-2027. Se non è un record poco ci manca, di certo è una prima volta. (Primocanale)

Ciò si traduce in ore di ritardo con i pronto soccorso pieni di decine di persone in attesa di ricovero. (Alto Adige)

Ordine dei medici, Antonio Magi: «Catastrofe annunciata. Bisogna investire sul personale»

Savona. Questa settimana vincerebbe di gran lunga il tema dei disagi in autostrada, soprattutto sulla direttrice dei rientri verso Milano. (IVG.it)

Doveva essere un sistema sanitario in piena rivoluzione, secondo le dichiarazioni che il Presidente Rocca ormai sparge qua e là da quasi due anni. Un sistema in controtendenza con il passato: 14mila assunzioni, liste di attesa in riduzione e aumento esponenziale dei posti letto… Un nuovo grande piano di gestione del SSR chiamato “Cura Lazio”, presentato con annunci giornalieri e tante foto. (USB)

Mancano i medici. Ora non esiste altra priorità se non investire sul personale sanitario». (Corriere Roma)