Fabio Rampelli condanna i giovani di Meloni, ma fa il presente tra i saluti romani

Fabio Rampelli condanna i giovani di Meloni, ma fa il presente tra i saluti romani
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Fanpage.it INTERNO

A cura di Valerio Renzi 53 Non è un buon momento per Fabio Rampelli dentro Fratelli d'Italia. La sua è l'unica vera "corrente" (i Gabbiani) dentro un partito che ufficialmente non ha correnti. Dopo aver fatto un passo indietro evitando di andare alla conta nel congresso romano, ritirando il suo candidato Massimo Milani, contava almeno sull'ingresso di Stefano Tozzi all'Europarlamento. Ma il candidato sostenuto da Colle Oppio non ce l'ha fatta, secondo i ben informati perché Lollobrigida non avrebbe rispettato i patti, e così FdI non ha eletto nella circoscrizione centro nessun romano. (Fanpage.it)

Ne parlano anche altri media

La premier Giorgia Meloni ha preso una posizione decisa dopo l’inchiesta condotta da Fanpage su Gioventù Nazionale, il movimento giovanile di FdI. (Virgilio Notizie)

“I partiti di destra dai quali molti di noi provengono hanno fatto i conti con il passato e con il ventennio fascista già diversi decenni fa”, ha aggiunto. (Sky Tg24 )

Ci sono voluti ben otto giorni, per vedere ciò che, a occhio nudo, era già abbastanza evidente. E nemmeno, per intenderci, Ursula bis e Raffaele Fitto commissario. (L'HuffPost)

Meloni scrive ai dirigenti FdI: «Adesso non rovinate tutto»

Buongiorno. (Corriere della Sera)

"L'ho detto e ripetuto decine di volte, ma casomai ce ne fosse bisogno lo ripeto: non c’è spazio, in Fratelli d'Italia, per posizioni razziste o antisemite, come non c’è spazio per i nostalgici dei totalitarismi del '900, o per qualsiasi manifestazione di stupido folklore. (Today.it)

Dopo l’inchiesta di Fanpage, i silenzi, i provvedimenti disciplinari annunciati e gli attacchi alla stampa, Giorgia Meloni scrive ai dirigenti del suo partito per dettare la linea. «Non c’è spazio, in Fratelli d’Italia, per posizioni razziste o antisemite – dice Meloni ai suoi – come non c’è spazio per i nostalgici dei totalitarismi del Novecento, o per qualsiasi manifestazione di stupido folklore». (il manifesto)