Stellantis: ecco quali i sono i brand più in difficoltà che rischiano
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Carlos Tavares ha detto addio e Stellantis adesso è alle prese con la scelta del nuovo amministratore delegato. Questo avrà il compito di prendere decisioni importanti per il futuro del gruppo analizzando la situazione dei vari brand alcuni dei quali vivono grandi difficoltà in questo momento. Ecco quali sono i marchi di Stellantis più in crisi e sui quali l’erede di Tavares dovrà prendere una decisione Tra i marchi di Stellantis che se la passano peggio sicuramente una menzione merita Abarth passata dalle 23.500 immatricolazioni del 2018 alle 7.900 del 2023. (ClubAlfa.it)
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E ora? Ora che l'uscita di Carlos Tavares è stata frettolosamente anticipata cosa ne sarà di Stellantis? E cosa ne sarà dell'impegno di John Elkann e di Exor? L'auto, il settore intero, sta vivendo una crisi strutturale, fatta di un salto tecnologico 'avventato' e non digerito dal mercato e anche di un utilizzo del mezzo auto che l'evoluzione della società sta velocemente modificando. (Adnkronos)
Nel frattempo, sarà istituito un nuovo comitato esecutivo presieduto dal presidente John Elkann. (SoldiOnline.it)
E se avesse ragione Tavares? Nel senso che a spulciare si fa presto a tirar fuori che il manager non era perfetto, che ha commesso tre errori grandi e altri dodici minori, ma la vera domanda è: era lui il problema? Qui c’è in gioco uno dei principali gruppi automobilistici europei e non possiamo lasciarci andare alla solita illusione che basti cacciare il cattivo dal villaggio per trasformarlo nel giardino incantato. (Il Sole 24 ORE)
Il processo per la nomina di un nuovo Ceo permanente – spiega l'azienda - è già iniziato, gestito da un comitato speciale nato in seno allo stesso consiglio, e si concluderà entro la prima metà del 2025. (Sky Tg24 )
Lo ha detto il presidente della Regione Fvg Massimiliano Fedriga rispondendo a una domanda sulla situazione in Stellantis, a margine di un incontro pubblico. Mi auguro che ora possa cambiare qualcosa e che questo si abbini a una nuova politica europea che possa valorizzare le produzioni europee stesse e non consegnare le nostre produzioni a paesi terzi". (Tiscali Notizie)
A marzo valevano 27 euro. In avvio di contrattazioni le azioni sono arrivate a cedere quasi il 9% a 11,4 euro, toccando i minimi dal luglio del 2022, per poi ridurre le perdite all’8%. (Il Fatto Quotidiano)