Acerra, uno spazio pubblico al sindaco-pescatore ucciso

Acerra, uno spazio pubblico al sindaco-pescatore ucciso
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ilmediano.com INTERNO

Acerra. La nota di Coalizione Civica Presenteremo lunedì mozione per intitolare uno spazio pubblico della città di Acerra ad Angelo Vassallo, “un Sindaco”. Le notizie di queste ore, circa le indagini sull’omicidio di Angelo Vassallo, definito il Sindaco “pescatore” per via dell’umile attività lavorativa che svolgeva nella vita privata e che venne barbaramente trucidato mentre stava tornando a casa a bordo della sua auto il 2 settembre del 2010, sono l’occasione per ricordare un Sindaco ucciso vigliaccamente dalla mafia, nel tentativo di togliere di mezzo un presidio forte di legalità, contrapponendosi con ogni mezzo al malaffare. (ilmediano.com)

Ne parlano anche altri media

«Ci giurò sulla figlia che avrebbe trovato gli assassini di nostro padre». Una frase agghiacciante - soprattutto se letta nel contesto giudiziario di questi giorni - quella detta dal colonnello Fabio Cagnazzo ai figli di Angelo Vassallo, Giuseppina ed Antonio, nell’immediatezza dell’omicidio del padre e da loro riferita agli inquirenti nel corso degli interrogatori. (ilmattino.it)

Introduzione (Sky Tg24 )

L'imprenditore 59enne, assistito dall'avvocato Giovanni Annunziata, ha risposto per un'ora e quaranta a tutte le domande, respingendo ogni addebito e ribadendo la sua estraneità ai fatti che gli vengono contestati. (Tiscali Notizie)

Angelo Vassallo, la storia del sindaco-pescatore di Pollica ucciso nel 2010 dalla camorra

Il colonnello Fabio Cagnazzo, arrestato per l’omicidio Angelo Vassallo, è ricoverato in ospedale e la sua pagina Facebook è inondata di messaggi di solidarietà. Minuti per la lettura (Quotidiano del Sud)

La sera della morte di Angelo Vassallo il colonnello Fabio Cagnazzo lasciò la comitiva di amici per 23 minuti: per il gip indica che sapeva in anticipo dell'omicidio e aveva già cominciato il depistaggio. (Fanpage.it)

Che coinvolgeva un po’ tutti. Carabinieri, imprenditori, clan di camorra. (La Stampa)