Il 2% del Pil per le spese militari è ormai una soglia di partenza e non di arrivo

Il 2% del Pil per le spese militari è ormai una soglia di partenza e non di arrivo
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Il Fatto Quotidiano ESTERI

La spesa militare mondiale è aumentata in maniera considerevole raggiungendo il massimo storico di 2.443 miliardi di dollari. “L’aumento senza precedenti è una risposta diretta al deterioramento globale della pace e della sicurezza”, secondo il SIPRI (Stockholm International Peace Research Institute). La spesa militare dell’Ucraina nel 2023 era pari al 59% di quella della Russia. Tuttavia, durante l’anno l’Ucraina ha ricevuto almeno 35 miliardi di dollari in aiuti militari, di cui 25,4 miliardi dagli Stati Uniti (Il Fatto Quotidiano)

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Il 12 luglio dell’anno scorso durante il vertice Nato a Vilnius la presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante la conferenza stampa (senza stampa) disse che “è importante il continuare a investire per rafforzare la nostra industria, le nostre capacità nella difesa”. (LA NOTIZIA)

Lo scenario bellico che si registra in diverse aree del mondo, con le inevitabili ripercussioni che questo ha sull’economia mondiale fortemente globalizzata, ha spinto molti Stati ad aumentare la propria spesa militare che, nel 2024, vede diversi Paesi membri della Nato spendere più della soglia del 2 per cento del proprio Pil. (QuiFinanza)

"Io sono abituato a dire la verità ma nei contesti diplomatici internazionali non piace, dà scandalo. "Il 2% del Pil è un obiettivo da raggiungere per il bene del Paese, ma alle condizioni attuali e con le regole europee attuali non ci arriveremo nemmeno nel 2028″. (Fanpage.it)

Record della spesa militare Nato nel 2024, 23 Paesi sopra il 2%. L'Italia è tra gli ultimi

Sulle spese in difesa, i partiti che sostengono il governo di Giorgia Meloni non stanno mantenendo la parola data nel loro in vista delle elezioni politiche del 25 settembre 2022. Prima del voto di ormai quasi due anni fa, Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati hanno promesso di rispettare gli «impegni assunti» con gli altri Paesi membri della Nato «in merito all’adeguamento degli stanziamenti per la difesa». (Pagella Politica)

Una strategia per la pace «forte quanto il sostegno all’Ucraina». Un’accelerazione netta - «adesso o mai più» - sulla difesa comune europea. E un’ammissione sul 2% di Pil in difesa: «Io penso che sia un obiettivo da raggiungere per il bene del Paese, ma alle condizioni attuali e con le regole europee attuali non ci arriveremo nemmeno nel 2028». (Avvenire)

Quest’anno per la prima volta due paesi membri della Nato su tre spenderanno più del 2% del proprio Pil per la difesa. Saranno infatti 23 su 32 gli Stati a raggiungere l’obiettivo di spesa prefissato nel 2006, portando per la prima volta la spesa militare media dei membri europei e del Canada sopra il fatidico 2% rispetto al Pil. (Sky Tg24 )