Covid, il ricordo delle oltre 2.800 vittime trevigiane: «Adesso attenti ai batteri resistenti agli antibiotici»

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ilgazzettino.it INTERNO

TREVISO «Sono stati anni difficilissimi. Ricordo l'inizio: una persona entrata in geriatria il 7 febbraio, che poi avrebbe dovuto andare a casa, ha sviluppato una febbre altissima. Fatto il tampone, era positiva. Bisognava decidere se chiudere l'ospedale, come a Schiavonia, o il reparto, sacrificando tutti coloro che erano stati a contatto con la signora. Abbiamo fatto quest'ultima cosa. Ed è stata una scelta durissima». (ilgazzettino.it)

Ne parlano anche altri giornali

Monza ha celebrato ieri la Quinta giornata nazionale in memoria delle vittime del Coronavirus in un toccante momento istituzionale di raccoglimento. La commemorazione è avvenuta presso la stele posta nel giardino all’ingresso del cimitero urbano nel dicembre 2021. (IL GIORNO)

Alzano ha ricordato i suoi morti alle 20 in piazza Italia. Nessun discorso, ma un momento di silenzio e raccoglimento. Per l’occasione è stata riaccesa, dopo la pausa invernale, la Coppa della vita della fontana: «Un momento di ricordo per chi ci ha lasciato e di ringraziamento per chi si è impegnato a favore della comunità», ha detto il sindaco Camillo Bertocchi. (L'Eco di Bergamo)

E proprio dal Cimitero Monumentale sono partite alle 10 di martedì 18 marzo le celebrazioni commemorative per la Giornata nazionale in ricordo delle vittime del Covid, passando poi per Palazzo Frizzoni e per il Bosco della Memoria al parco della Trucca. (L'Eco di Bergamo)

Ricordo delle vittime del Covid: "Vicini a chi ha perso i propri cari"

«Stavolta — spiega Giovanni Beccari, che ha organizzato questa giornata insiem… (La Repubblica)

Servizio di Raffaella Frullone Oggi è la Giornata Nazionale in memoria delle vittime della pandemia. A Bergamo il cuore delle celebrazioni. (TV2000)

Ieri, al Parco Cecchetti, le maggiori autorità politiche della città insieme con i rappresentanti dell’Ast di Macerata hanno reso omaggio a coloro che hanno perso la vita a causa della pandemia, a 5 anni di distanza da quel 18 marzo 2020, quando in televisione scorrevano le terribili immagini dei camion dell’Esercito che portavano via le bare. (il Resto del Carlino)