Il legale del 18enne: "Una montagna grande da scalare"
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Una montagna da scalare, un peso insopportabile da affrontare per un ragazzo di 18 anni, che "può immaginare, è distrutto da tutto questo" spiega il suo legale, l’avvocato Alessandro Ricci. Il giovane romano, ai domiciliari con l’accusa di istigazione o aiuto al suicidio per la morte di Andrea Prospero, venerdì sarà sottoposto all’interrogatorio di garanzia da parte del gip di Perugia. Potrà scegliere se rispondere alle domande o avvalersi della facoltà di non farlo. (LA NAZIONE)
Su altre fonti
«La condotta di istigazione di Volpe Emiliano è stata decisiva: Prospero aveva bisogno di essere “incoraggiato” a compiere il gesto e in assenza di ciò non vi sarebbe riuscito, almeno quel giorno». In questo passaggio dell’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, il gip del tribunale di Perugia, Margherita Amodeo, inchioda il diciottenne romano alle sue responsabilità nella morte dello studente lancianese. (Il Centro)
Ed è così che Valemno e Thomas Burberry decidono in pochi istanti di lasciar morire Andrea Prospero, suicida in diretta Telegram con un mix di Xanax e ossicodone. Troppo rischioso. (ilmessaggero.it)
Con false compravendite, phishing, carte di credito clonate o fittizie. Una rete che nel virtuale si sarebbe conosciuta e che nel virtuale avrebbe messo in atto truffe più o meno consistenti. (LA NAZIONE)
I due indagati per il suicidio del ragazzo di Lanciano sono Emiliano Volpe e Iacopo Riccardi. Uno accusa l'altro di avergli procurato l'ossicodone. Ed è caccia agli altri soldi. Intanto parla la gemella (Open)
È caccia agli “amici” della chat dell'orrore, dove in diretta si sarebbe consumato il suicidio di Andrea Prospero, lo studente di Lanciano trovato morto il 29 gennaio scorso in una camera in affitto nel centro di Perugia (ChietiToday)
Nell'ambito dell'inchiesta sul suo decesso risultano indagate due persone: la prima, di soli 18 anni e accusata di istigazione al suicidio, avrebbe convinto Prospero a mandare giù le benzodiazepine che ne hanno poi causato la morte; mentre la seconda, sempre 18enne, è indagata per aver venduto gli psicofarmaci allo studente della facoltà di Informatica di Perugia (Fanpage.it)