Caso Andrea Prospero, le carte di credito vuote e le decine di sim in casa. Cosa sappiamo

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Sky Tg24 INTERNO

Gli inquirenti cercano di capire perché nella stanza del 19enne morto per l'assunzione di oppiacei fossero presenti tutti quei dispositivi digitali. Resta aperta l'ipotesi che fosse in qualche modo legato ad attività criminose. Il suo "amico virtuale" con cui parlava della possibilità di uccidersi è ai domiciliari con l'accusa di istigazione o aiuto al sucidio, mentre un altro ragazzo è sotto inchiesta a Napoli per spaccio di stupefacenti Cosa ci facevano le decine di schede sim e i cinque cellulari trovati nella stanza di Perugia dove il 29 gennaio Andrea Prospero, 19 anni, è stato trovato morto in seguito all’assunzione di ossicodone? E perché le due carte di credito recuperate dagli inquirenti erano vuote? Sono questi gli elementi su cui si stanno concentrando le indagini sulla morte dello studente di ingegneria informatica , per cui un 18enne romano si trova ai domiciliari, con l’accusa di istigazione o di aiuto al suicidio, e per cui un altro coetaneo è sotto inchiesta a Napoli per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. (Sky Tg24 )

La notizia riportata su altri giornali

Venerdì 21 marzo, di mattina, il giovane comparirà davanti al gip del capoluogo umbro per l'interrogatorio di garanzia. (Il Centro)

Una rete che nel virtuale si sarebbe conosciuta e che nel virtuale avrebbe messo in atto truffe più o meno consistenti. Rete di cui avrebbe fatto parte anche Andrea Prospero, lo studente 19enne di Lanciano, trovato morto a Perugia il 29 gennaio. (LA NAZIONE)

Una montagna da scalare, un peso insopportabile da affrontare per un ragazzo di 18 anni, che "può immaginare, è distrutto da tutto questo" spiega il suo legale, l’avvocato Alessandro Ricci. Il giovane romano, ai domiciliari con l’accusa di istigazione o aiuto al suicidio per la morte di Andrea Prospero, venerdì sarà sottoposto all’interrogatorio di garanzia da parte del gip di Perugia (LA NAZIONE)

Morte Andrea Prospero, il 18enne arrestato al pusher: "Chiamiamo l'ambulanza a quel fesso?", la replica: "No, poi ti trovano"

È caccia agli “amici” della chat dell'orrore, dove in diretta si sarebbe consumato il suicidio di Andrea Prospero, lo studente di Lanciano trovato morto il 29 gennaio scorso in una camera in affitto nel centro di Perugia (ChietiToday)

Mentre a Roma viene arrestato “l’amico” di chat per il suicidio di Andrea, a Melegnano la mamma di Matteo lancia l’appello contro il lato oscuro della Rete, che purtroppo miete vittime anche sul territorio. (Il Cittadino)

Emiliano Volpe è il responsabile di aver "istigato al suicidio" Prospero su chat Telegram, quello che, in sintesi, ha detto al 19enne: "Prendi le pasticche con il vino, non sentirai nulla, solo piacere". (Il Giornale d'Italia)