Hamas conferma la morte di Sinwar e chiude al negoziato per il rilascio degli ostaggi

Hamas conferma la morte di Sinwar e chiude al negoziato per il rilascio degli ostaggi
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Paola Simonetti – Città del Vaticano Il campo resta incandescente con il conflitto a largo raggio su Gaza e Libano, dove Israele, prosegue con bombardamenti a raffica. L’ultimo di poche ore fa a Gaza: un raid sul campo profughi di Jabaliya a nord della Striscia ha provocato 33 vittime, fra cui 20 tra donne e bambini e 50 feriti. Attacchi che hanno preso di mira, secondo le ultime informazioni da parte del ministero della Sanità palestinese controllato da Hamas, anche “l'ingresso del laboratorio dell'ospedale Kamal Adwan, provocando la morte di un cittadino e numerosi feriti". (Vatican News - Italiano)

Ne parlano anche altri giornali

Hamas non arretra di un millimetro, nonostante il colpo durissimo subìto con l'uccisione di Yahya Sinwar, suo leader, a Rafah il 16 ottobre. L'esercito israeliano ha anche annunciato l'uccisione, avvenuta ieri, a duecento metri dal luogo in cui è stato eliminato Sinwar, di Mahmoud Hamdan, il miliziano che faceva da guardia al leader e prima ancora ai sei ostaggi uccisi ad agosto quando le truppe israeliane si sono avvicinate al luogo in cui erano nascosti. (il Giornale)

Su questo convergono le visioni, solitamente lontanissime, di Hamas e Israele all'indomani dell'uccisione a Rafah della mente dell'attacco del 7 ottobre, mentre la comunità internazionale vi intravede, al contrario, l'opportunità di "aprire un cammino verso la pace", come ha detto tra gli altri Joe Biden. (Tiscali Notizie)

Gli stessi sentimenti sono stati espressi per l'eliminazione del leader degli Hezbollah, Nasrallah. «A good day», ha detto Biden parlando dell'eliminazione di Sinwar. (il Giornale)

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La comunità internazionale, al contrario, vede nell'evento un'opportunità per la pace. (La Stampa)

Circola la foto di un passaporto, attribuito al palestinese Hani Zourob, che sarebbe stato ritrovato nel luogo dove è stato ucciso il leader di Hamas Sinwar. Secondo la narrazione, si tratterebbe della sua guardia del corpo, uccisa durante l’attacco israeliano. (Open)

Ma dopo la morte di Ismail Haniyeh (Capo politico di Hamas all'estero), Mohammed Deif (Capo dellle Brigate al-Qassam e tra gli organizzatori dell'attacco del 7 ottobre), Marwan Issa (Numero tre di Hamas e tra le menti dell'ultima aggressione a Israele), Saleh Al-Arouri (Numero due dell'ufficio politico di Hamas) e ora quella di Yahya Sinwar, Hamas deve correre ai ripari. (QUOTIDIANO NAZIONALE)