La maggioranza si spacca sul canone Rai, una ferita che difficilmente potrà rientrare
Articolo Precedente
Articolo Successivo
È una giornata difficile e lunga per la war room di Palazzo Chigi. La divisione della maggioranza al Senato lascia le ferite. Perché logora ancora una volta l’esecutivo. E perché fotografa una compagine che ormai marcia in ordine sparso su svariati dossier. Al punto che nei palazzi della politica diversi parlamentari di Fratelli d’Italia si interrogano sul futuro: «Giorgia si è stufata. Aveva avvertito sia Tajani sia Salvini… Se continua così rischia di saltare tutto». (Tiscali Notizie)
Su altri media
Seconda: in Europa FdI e FI hanno fatto eleggere la Commissione di Ursula von der Leyen. La Lega, invece, si è espressa contro con tutta l’estrema destra del gruppo filo Putin e filo Trump dei Patrioti europei. (Corriere della Sera)
Il dato finale è la stato spaccatura del centrodestra: FdI e Lega da una parte hanno votato a favore del taglio del canone Rai, dall’altra Forza Italia con le opposizioni ha stoppato l’emendamento del partito di Matteo Salvini. (Il Sole 24 ORE)
A metà pomeriggio Maurizio Lupi attraversa l’immensa navata del «transatlantico» di Montecitorio invocando metaforici estintori che spengano l’incendio. Ma le parole non bastano, tanto alto e pericoloso è ormai il falò di attriti personali, emendamenti impallinati, piccole ripicche e grandi vendette, che hanno portato la maggioranza sul filo del precipizio e scatenato la furia di Giorgia Meloni. (Corriere Roma)
«Se abbiamo trovato l’accordo per il cessate il fuoco in Libano, lo troveremo anche sul canone Rai, o no?». Giorgia Meloni attraversa a passo lento la hall dell’Hotel Cavalieri, di lì a pochi minuti la attende il palco dei Dialoghi Mediterranei. (ilgazzettino.it)
Il segretario di Forza Italia esclude la crisi nella maggioranza (LAPRESSE)
La spaccatura si è consumata nella giornata di martedì 26 novembre, quando in Commissione Bilancio al Senato si è votato l’emendamento al decreto fiscale presentato dalla Lega che proponeva la conferma della riduzione del Canone Rai da 90 a 70 euro anche per il 2025. (Virgilio Notizie)