«Troppe bugie, le mie sorelle lavoravano da mesi in nero»
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«Non era il primo giorno di lavoro, tutte bugie. Le mie sorelle lavoravano da mesi con i fuochi d’artificio. Lo hanno fatto prima in casa e poi, da circa un mese, in quella fabbrica maledetta. Io lo sapevo che me le avrebbero ammazzate! Ora vogliono coprire il marcio. Ma la verità deve venire fuori». A parlare è Giusy Esposito, sorella maggiore di Sara e Aurora, le due gemelle 26enni rimaste uccise, insieme al 18enne albanese Samuel Tafciù, nell’esplosione della fabbrica abusiva di fuochi d’artificio ad Ercolano (ilmattino.it)
La notizia riportata su altri media
In un paese del Sud, due donne diverse per età ed esperienze, si incontrano e verranno unite in un tragico destino. (video.corrieredelmezzogiorno.corriere.it)
I sostituti procuratori Stella Castaldo e Vincenzo Toscano contestano all'indagato omicidio volontario plurimo con dolo eventuale, detenzione e fabbricazione di materiale esplodente non convenzionale. (LaC news24)
Mercoledì prossimo le autopsie sui corpi delle tre vittime. (Fanpage.it)
Qualcuno comincia a raccontare come funzionavano le cose, nell’attività completamente illegale di fabbricazione di fuochi d’artificio che si è conclusa tragicamente lunedì pomeriggio, quando il laboratorio fantasma di via Patacca a Ercolano è esploso dilaniando tre giovani operai, il 18enne albanese Tafciu e le gemelle Sara e Aurora Esposito, di 26 anni. (La Repubblica)
Inchiesta condotta dal pm Stella Castaldo e Vincenzo Toscano e dall’aggiunto Simona Di Monte, nella tarda serata di lunedì i carabinieri hanno notificato un decreto di fermo a carico del presunto gestore della fabbrica abusiva di Contrada Patacca. (ilmattino.it)
Il loro racconto fa emergere uno scenario di estremo sfruttamento e illegalità, che chiama in causa anche altre persone, un giro che potrebbe essere più grosso. (Sky Tg24 )