Tadej Pogacar, Eddy Merckx: "Ormai è evidente. È più forte di me"

Tadej Pogacar, Eddy Merckx: Ormai è evidente. È più forte di me
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Sky Sport SPORT

Che fosse un suo estimatore era una cosa risaputa nel mondo del ciclismo. Eddy Merckx non ha mai nascosto la sua ammirazione per Tadej Pogacar e le sue imprese che si susseguono in modo costante e impressionante. Ma dopo il Mondiale conquistato a Zurigo dal fenomeno sloveno, il "Cannibale" si è lasciato andare a un omaggio che è anche quasi una sentenza definitiva. Parole sentite, non di circostanza, che hanno anche il sapore della storia. (Sky Sport)

Su altri media

Il grande campione fiammingo sa perché lo stiamo cercando, e non vuole rinunciare a dare a Pogacar quello che è di Pogacar. Anche perché la maglia arcobaleno è la più bella del mondo, ma se a incoronarti sono le parole della leggenda del tuo sport, allora l’impresa diventa ancora più grande. (La Gazzetta dello Sport)

Questo è il caso anche dell'Italia, che ha chiuso il programma delle gare di ciclismo con una medaglia d'oro, quella ottenuta negli Juniores da Lorenzo Mark Finn, quella d'argento finita al collo di Filippo Ganna al termine della cronometro élite, e tre di bronzo, grazie alle brillanti prestazioni di Edoardo Affini (crono élite), Elisa Longo Borghini (in linea élite) e della Staffetta Mista. (SpazioCiclismo)

"Ciò che ha realizzato è inimmaginabile. Ormai é evidente che Tadej Pogacar è al di sopra di me": questo l'omaggio rivolto dal belga Eddy Merckx al nuovo campione del mondo, Tadej Pogacar, come riporta "L'Equipe". (Eurosport IT)

Pogacar, il campione del mondo visto dagli sconfitti: “Folle attaccare a 100 km dall’arrivo”. Eddy Merckx: “Azione da pazzo”

Fu quando Tadej Pogacar, in maglia gialla, si mise a guardare la maglia iridata del suo amico van der Poel. Da quel momento tra van der Poel e l’arcobaleno è stato un conto alla rovescia. (Bicisport)

I suoi dirigenti, Mauro Gianetti e Andrea Agostini, team principal e direttore operativo della Uae Emirates spesso gli raccontano la storia del ciclismo e lui, Tadej Pogacar, da ragazzino sognante prende nota. (il Giornale)

Devastati, strabattuti, ammirati. L’impresa insensata di Tadej Pogacar ha lasciato di stucco i testimoni più diretti e ravvicinati: i suoi avversari. Questo è un breve blob di quello che gli sconfitti di Zurigo hanno detto dopo il Mondiale vinto dallo sloveno con un attacco a 100 km dall’arrivo. (la Repubblica)