Netanyahu fa ricorso contro la Corte penale internazionale: “Se rifiuta sarà la prova di un giudizio parziale”

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Dire INTERNO

Netanyahu fa ricorso contro la Corte penale internazionale: “Se rifiuta sarà la prova di un giudizio parziale” Lo riferisce la stampa israeliana, chiarendo che la contestazione è stata inoltrata solo pochi minuti prima Getting your Trinity Audio player ready... ROMA – Benjamin Netanyahu ha informato la Corte penale internazionale (Cpi) della volontà di presentare ricorso contro il mandato d’arresto a suo carico, spiccato dalla Corte dell’Aia alcuni giorni fa per presunti crimini di guerra e contro l’umanità, commessi nella Striscia di Gaza, tra cui i crimini di affamamento”, “atti disumani come la negazione di cure” e “due attacchi intenzionalmente diretti contro i civili”. (Dire)

Ne parlano anche altri giornali

Il G7 dei ministri degli Esteri, riunito a Fiuggi, sta discutendo anche sul mandato di arresto a carico di Benjamin Netanyahu, spiccato dalla Corte penale internazionale. Un anno e mezzo fa, il 17 marzo 2023, quando la stessa Corte prese il medesimo provvedimento nei confronti di Vladimir Putin, non ci fu bisogno di alcuna discussione. (Corriere della Sera)

Il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot ha assicurato che Parigi collaborerà con la Corte penale internazionale in merito al mandato di arresto del premier israeliano Benjamin Netanyahu ma ha sottolineato anche che ci sono delle questioni di immunità da non trascurare. (Il Sole 24 ORE)

Lo scorso 21 novembre la Corte penale internazionale dell'Aia aveva fatto scattare il mandato d'arresto internazionale nei confronti del primo ministro israeliano dell'ex ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, sulle cui teste pende ora l'accusa di crimini di guerra per i fatti accaduti nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023 in poi. (il Giornale)

Arresto Netanyahu, Tajani alla Camera prende tempo: “Studieremo le motivazioni della Corte penale. Serve approfondimento sull’immunità”

La (non) posizione dell'Italia rispetto al mandato di cattura emesso dalla Corte Penale Internazionale (CPI) nei confronti di Benjamin Netanyahu può non sorprendere, data la storica ambiguità del nostro paese e l'incapacità istituzionale di assumere una posizione netta e chiara nelle crisi internazionali. (Italia Oggi)

«Non può esserci equivalenza tra il gruppo terroristico Hamas e lo Stato di Israele». (Secolo d'Italia)

Non esiste una via giudiziaria alla pace“. Rispondendo al question time alla Camera, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ribadisce il suo scetticismo sul mandato d’arresto emesso dalla Corte penale internazionale a carico del premier israeliano Benjamin Netanyahu e dell’ex ministro della Difesa Yoav Gallant, accusati di crimini di guerra e crimini contro l’umanità. (Il Fatto Quotidiano)