Van der Poel piega Tadej con le gambe e l’astuzia
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SANREMO – La classica monumento che secondo molti sarebbe la più banale del lotto si è infiammata sulla Cipressa quando Tadej Pogacar ha deciso che fosse arrivato il momento di farla esplodere. Mai visto negli ultimi anni, tanti anni, che sulla Cipressa scollinassero i tre corridori che si sarebbero giocati la corsa. Invece è andato proprio così. Pogacar. Van der Poel. Ganna. E il copione si è ripetuto sul Poggio. (Bici.PRO)
La notizia riportata su altre testate
Difficile dare un voto più basso al vincitore, per tre motivi. Il primo perché ha raggiunto il massimo, ovvero la vittoria. Quindi obiettivo centrato e voto pieno. Il secondo perché ha resistito ad uno scatenato Pogacar che per la prima volta da quando è il nuovo cannibale manca l’obiettivo dichiarato alla vigilia. (Sport24h)
I precedenti primati e il tempo di percorrenza di Pogacar Una delle salite iconiche della Classicissima, 5,6 km con una pendenza media del 4,2% e massima del 9%, per un dislivello di 234 metri, è stata a lungo nei pensieri dello sloveno e della sua UAE Team Emirates-XRG, al lavoro per provare a percorrerla in meno di 9'. (Quotidiano Sportivo)
Se sarà in condizione come lo era ieri, l’olandese non perderà mai una Classicissima anche contro due fenomeni in stato di grazia come l’italiano e lo sloveno: la sua prestazione di ieri (in termini di tempi e watt) non ha precedenti. (Corriere della Sera)
40 km al traguardo, il ritardo del gruppo scende a 1' Otto i corridori in fuga: Alessandro Verre, Baptiste Veistroffer, Mark Stewart, Kristian Sbaragli, Filippo Turconi, Martin Marcellusi e Le Berre. Il gruppo ha accelerato quando mancano 45 km al traguardo, 1'23'' il ritardo dai fuggitivi L’attesa è finita. (Corriere della Sera)
Sul podio, durante l’inno olandese, si è commosso arrivando quasi alle lacrime per una vittoria, la seconda qui a Sanremo, che resterà negli annali non solo della Classicissima, ma nella storia del ciclismo. (Bicisport)
Il ciclismo al suo meglio. L’immagine di quei tre, Mathieu van der Poel, Filippo Ganna e Tadej Pogacar, che dopo l’ultima curva si allargano sul rettilineo finale a 450 metri dal traguardo, e tutto il mondo sa che si giocheranno ogni cosa lì, in quel pezzo di asfalto, come alla roulette, finisce dritta nella storia dello sport. (La Gazzetta dello Sport)