Dazi, il patron del Prosecco Bottega «rischio reazioni a catena tra Usa e Ue»
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L’ipotesi dazi fino al 200% sui vini minacciati al presidente Usa Donald Trump preoccupa i produttori italiani. Non tanto per le ripercussioni sull’Italia, quanto per le conseguenze per i consumatori statunitensi. «Speriamo che il lavoro di diplomazia porti risultati, perché le dinamiche dei dazi al rialzo danneggiano l'economia mondiale», spiega Sandro Bottega, patron dell'omonima azienda vitivinicola veneta di produzione di Prosecco e distillati. (Italia Oggi)
La notizia riportata su altre testate
I dazi Usa annunciati da Trump preoccupano il Consorzio Vino Chianti, in Italia. “Un dazio del 200% sulle esportazioni di vino negli Stati Uniti significherebbe il blocco totale delle vendite Oltreoceano e metterebbe in ginocchio le aziende produttrici, che con i magazzini pieni sarebbero costrette a fermare la produzione e a ricorrere alla cassa integrazione per i dipendenti”. (LAPRESSE)
Un «impero» diverso sarebbe già fallito se non fosse che la dollarizzazione globale e la bolla finanziaria di Wall Street hanno sostenuto il pil Usa, grazie alla liquidità dei fondi finanziari e ai grandi QE della Federal Reserve. (Milano Finanza)
BRUXELLES. L’aumento delle tariffe doganali al 50% sull’import del whiskey Bourbon dagli Stati Uniti rischia di essere il detonatore capace di far scattare la rappresaglia sui vini e sui superalcolici europei, per i quali Donald Trump ha minacciato dazi del… (La Stampa)
Improbabile ma non impossibile che succeda. Eppure, lo spettro di tariffe doganali rischia di stravolgere l’identità stessa del Prosecco, un prodotto di lusso democratico, di facile bevuta, bassa gradazione alcolica e soprattutto contenuta spesa. (RSI Radiotelevisione svizzera)
E come ci si riesce?«L’Italia ha quasi 70 miliardi di export verso gli Usa, di cui 8 miliardi solo dal Veneto. E va scongiurata. (Corriere della Sera)
Pertanto, se dopo l'acciaio, l'alluminio e i loro derivati gli Usa - e, a catena, altri Paesi del mondo - decidessero di innalzare le barriere commerciali anche ad altri beni, gli effetti negativi per il nostro sistema produttivo potrebbero abbattersi maggiormente nei territori dove la dimensione economica dell'export è fortemente condizionata da pochi settori merceologici. (l'Adige)