Tony Effe, concerto di capodanno: è la fiera degli ipocriti e dei perbenisti. Politica, Rai, Mahmood, Emma, Noemi... Mentre nessuno dice niente su cose ben più gravi
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Fate pace con il cervello. Ma ve ne accorgete adesso che i testi dei rapper sono pesi? In questa storia c'è un’ipocrisia e un perbenismo che fa schifo. Ipocrita e perbenista la politica che fino all'altro ieri chiamava i rapper per premiarli con l'ambrogino d'oro. Ipocrita e perbenista la Rai che per Sanremo ha un regolamento che vieta temi violenti nei testi delle canzoni, ma Fedez che va a picchiare Iovino sotto casa sua, e che vuole fare affari con gli amici narcotrafficanti adesso in carcere, sul palco del Festival ci può stare. (MOW)
Ne parlano anche altri media
Enrico Vanzina sta con Tony Effe: "Libertà di tutti di esprimersi" 19 dicembre 2024 (Il Sole 24 ORE)
Dopo essere stato escluso dal concertone di Capodanno al Circo Massimo per le polemiche sui testi «sessisti e misogini» di alcune sue canzoni, giovedì 19 dicembre il trapper potrebbe spiazzare tutti con una mossa a sorpresa: il 31 dicembre potrebbe salire sul palco del Palazzetto dello sport all’Eur per un live con biglietto a un prezzo simbolico: un ritorno nel luogo dove a ottobre il trapper da 4 milioni e mezzo di ascolti medi mensili su Spotify ha registrato il tutto esaurito in pochi minuti. (Corriere Roma)
L'entourage promette nuove sorprese, inevitabile chiedersi se anche Mahmood e Mara Sattei si uniranno alla festa del collega (Open)
E invece si assiste a una passerella di ricchi soggetti privilegiati che esercitano il loro diritto al piagnisteo per la presunta censura ai danni di un loro collega. (Il Fatto Quotidiano)
Giovani calciatori romani come Edoardo Bove e Nicolò Pisilli. Sportivi come Jacobs. (Repubblica Roma)
Si continua a parlare dell’esclusione del cantante Tony Effe dal concerto di Capodanno di Roma, a causa dei testi musicali del trapper giudicati violenti e misogini. Il 33enne romano ha ricevuto tantissimi messaggi di solidarietà da parte di colleghi e non, che hanno gridato alla censura. (Tecnica della Scuola)