Automotive, imprese italiane del settore: “pronte a una manifestazione forte, vogliamo nuove regole”

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Il Messaggero - Motori ECONOMIA

«Faremo una manifestazione pubblica, forte, degli imprenditori che diranno: o amo nuove regole o queste sono le chiavi delle imprese, ve le portiamo perché tanto qui non c'è più prospettiva». L'allarme della filiera dell'automotive parte dagli industriali di Confindustria del Lazio, dove il settore ha una presenza forte, e in particolare da Cassino dove c'è una preoccupazione per il rallentamento della produzione auto che è sentita in tutte le aree dove sono presenti stabilimenti Stellantis e filiera. (Il Messaggero - Motori)

Su altre fonti

Dal rapporto Fim Cisl sulla produzione di auto in Italia nel primo semestre 2024, i segni meno a doppia cifra relativi alle fabbriche di Stellantis abbondano. (il Giornale)

Dai dati sulla produzione di Stellantis alla ripartenza di settembre , che a Cassino come in altre fabbriche è "sicuramente più lenta: il numero di auto prodotte è bassissimo", a " Volkswagen che chiude stabilimenti ". (Auto.it)

Il presidente di Unindustria Cassino, Francesco Borgomeo, in una intervista all'ANSA rilancia l'allarme e le proposte delle imprese, sollecita "strumenti straordinari" per la transizione, e avverte: lo stop alla Cig a fine anno "sarà lo scacco matto, al 31 dicembre si chiudono le aziende". (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Automotive: il governo convochi subito un tavolo

“Invece di invocare mobilitazioni, Borgomeo si assuma le sue responsabilità verso i lavoratori ex Gkn senza tutele e senza stipendio”. “Ci chiediamo se si tratti dello stesso soggetto che è proprietario della ex Gkn oggi Qf – osservano retoricamente il segretario Fiom Cgil responsabile mobilità e il segretario dei metalmeccanici Cgil di Firenze Prato e Pistoia – un’azienda abbandonata da più di un anno, che potrebbe beneficiare di ulteriori ammortizzatori sociali. (il manifesto)

in modo da poter competere con Usa e Cina, che sostengono attivamente le loro imprese. Il settore automotive è «leader in termini di innovazione in Europa» ma nel breve termine occorre «evitare lo spostamento radicale della produzione» o «la rapida acquisizione di impianti e aziende» da parte di aziende esterne «sovvenzionate dallo Stato». (Il Sole 24 ORE)

Il comparto vive una fase di ripercussioni in termini di produzione industriale e di tenuta occupazionale, causate dai grandi cambiamenti in atto, dalle scelte industriali dei produttori presenti nel nostro Paese e dalla mancanza di strategie e politiche industriali pubbliche in grado di indirizzare il settore. (Collettiva.it)