Passo avanti per l’acquisizione d’Ita
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Alla mezzanotte di lunedì 11 novembre 2024 sarebbe scaduto l’accordo per l’acquisizione d’Ita da parte di Lufthansa e fino all'ultimo minuto l’operazione è rimasta in dubbio, a causa dello sconto chiesto dalla compagnia tedesca sulla cifra concordata per la transizione. All’ultimo minuto, però, Lufthansa ha rinunciato a tale richiesta e così il ministero dell’Economia italiano ha inviato in tempo alla Direzione generale della Concorrenza della Commissione europea l’accordo sulle azioni correttive su Ita chieste a luglio per avere il completo via libera da parte dell’UE. (TrasportoEuropa)
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Comunque arriverà velocemente, considerato il lavoro già svolto per il via libera condizionato dato a inizio luglio. Il responso dell’Antitrust europea, da quanto filtra a Bruxelles, sarebbe atteso entro fine anno, anche se formalmente non c’è una scadenza. (Travelnostop.com)
Si sblocca così un dossier che una settimana fa ha rischiato di disintegrarsi di fronte alle frizioni tra Roma e Francoforte sul prezzo dell’aviolinea tricolore. (Corriere della Sera)
Il MEF infatti ha firmato in extremis l'accordo per la vendita della compagnia nata dalle ceneri di Alitalia e conferma di aver inviato a Bruxelles i documenti richiesti, senza alcuna variazione, mettendo una pietra tombale sulla possibilità di una revisione al ribasso del prezzo. (LA STAMPA Finanza)
Quasi al traguardo, tutto sembrava eseere precipitato nel baratro gettando alle ortiche tutto quato era stato faticosamente costruito per creare quella condizione che il nuovo vettore italiano prendesse una via di stabilità futura. (Italiavola & Travel –)
Poco prima di inviare a Bruxelles i documenti per l’ok alle nozze — la sera di lunedì 4 novembre — le due parti hanno iniziato a «litigare», in particolare sul prezzo. (Corriere della Sera)
La scadenza per l’invio dei remedies a Bruxelles è fissata alle 23:59 di oggi 11 novembre, ma dalla Commissione europea è trapelata la disponibilità a concedere una certa flessibilità sui termini. Insieme ai cosiddetti remedies, i contratti con tre compagnie competitor alle quali affidare 13 rotte contro il rischio di posizioni di monopolio, oggetto del confronto è il prezzo dell’investimento, su cui i tedeschi avevano chiesto uno “sconto”. (Il Sole 24 ORE)