Meloni "ambigua". Ma la nuova parola contro la premier è un boomerang per l'opposizione
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Il 2025 sarà l’anno delle riforme. Così ha scandito Giorgia Meloni chiudendo la kermesse di Atreju. Ecco dove va Fratelli d’Italia. Un percorso disegnato nella settimana che ha visto alternarsi sul palco centinaia di ospiti in un clima di sereno confronto. Difficile demonizzare la festa di Atreju, davvero difficile rintracciare tra le casette di legno dove si beve birra e si vendono ciambelle e panini i segni dell’incombente pericolo “fascista” tanto caro ai cultori dell’apocalittismo mediatico. (Liberoquotidiano.it)
Su altri media
La statista orgogliosa da un lato, l'underdog rabbioso dall'altro. Sale sul palco a raccontare i successi del governo Meloni e torna a essere Giorgia. (L'HuffPost)
“Una coalizione politica si basa sulle fondamenta della lealtà, dell’amicizia e sulla difesa dei valori comuni”, ha affermato il vicepremier. (Agenda Politica)
La promessa di Giorgia Meloni di fronte alla platea della kermesse romana di Atreju dice tutto di come la premier intenda la propria e collettiva "missione" di leader di partito, di coalizione e di governo. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Come esce il centrodestra dalla festa di Atreju (Start Magazine)
Ma pure «i guru dell’antimafia», i «campioni olimipici dei giochi di palazzo», «gli uccelli del malaugurio» e «i tifosi dello spread». Dal palco che ha ospitato oltre cinquecento ospiti in sette giorni, tra cui Javier Milei sabato e, ieri, pure Antonio Tajani, Maurizio Lupi e Matteo Salvini (in collegamento), la leader di FdI lancia una sorta di intemerata contro vari nemici del centrodestra e, all’avvio del suo terzo anno a palazzo Chigi, rimarca il più classico del “noi contro loro”. (ilmessaggero.it)
Quantu... (La Verità)