Scandalo stupri, il no all’inchiesta non fa sparire i fantasmi

Scandalo stupri, il no all’inchiesta non fa sparire i fantasmi
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Nicola Porro ESTERI

Oldham e Huddersfield, Rotherham e Leeds, così come Bradford e altre città: qui per decenni si sono rincorse le voci prima e le notizie poi degli abusi sessuali perpetrati dalle “grooming gang”, le bande dell’adescamento provenienti dalle comunità di immigrati, per lo più di origine pachistana, nei confronti di diverse ragazzine della working class britannica. Quegli spettri sono finiti in tribunale, con decine di condanne, ma hanno anche vagato per molto tempo e ora sono tornati a bussare direttamente a Westminster, complice il dibattito politico sollevato da Elon Musk. (Nicola Porro)

Se ne è parlato anche su altri giornali

In un intervento a sorpresa, meno di tre settimane dopo che Musk aveva incontrato Farage nella casa in Florida di Donald Trump, di cui è tra l'altro molto amico, in seguito alle voci secondo cui avrebbe potuto donare 100 milioni di dollari a Reform, Musk ha utilizzato la piattaforma sociale per affermare: "Il partito Reform ha bisogno di un nuovo leader. (L'HuffPost)

Attacchi a Starmer e altri leader Ue: "Musk pensa solo ai clic" 07 gennaio 2025 (Il Sole 24 ORE)

Stavolta il miliardario ha fatto riemergere con un post su X lo scandalo relativo alle bande di uomini che, per decenni, hanno adescato e stuprato ragazze in Inghilterra. Elon Musk torna a far discutere con una nuova, l'ennesima, interferenza politica. (ilmessaggero.it)

Il caso degli stupri di gruppo e le false accuse di Musk al premier inglese Starmer

Un caso che riapre vecchie ferite mai del tutto cicatrizzate e getta ombre pesanti sulla gestione delle autorità locali e sul passato dello stesso premier, accusato di insabbiamenti quando guidava il Crown prosecution service tra il 2008 e il 2013. (L'Opinione)

Tra un elogio all’ultradestra di Alternative für Deutschland e un insulto ai commissari europei, c’è un politico che da qualche tempo è diventato uno dei bersagli preferiti di Elon Musk. (Open)

O almeno questa è l'accusa che ha cominciato a circolare nel Paese grazie alla potenza mediatica del patron di Tesla, che su X (di cui pure è proprietario) ha oltre 200 milioni di follower. (Today.it)