Com’è la Striscia di Gaza dopo un anno di guerra: le foto. Dentro Hamad City: cumuli di macerie al posto di negozi di caramelle e giardini
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Riesco a fatica a ricordare come vivevano i residenti di Hamad City, 393 giorni fa. Cammino e non mi rendo conto, sommersa dalla quantità di macerie. Cerco nella memoria le immagini di questo quartiere residenziale in cui una volta ero venuta a trovare un amico, prima della guerra. Mi torna in mente una battuta che gli avevo fatto: “A Khan Younis avete una seconda città che si chiama Hamad, da quando siete così prolifici qui al Sud?”. (Il Fatto Quotidiano)
Su altri media
L'ultimo ha colpito Jabalia, nella parte nord. Continuano gli attacchi israeliani a Gaza. (Tiscali Notizie)
Lo ha detto al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite Joyce Msuya, capo ad interim dell'agenzia umanitaria Ocha, aggiungendo che "stiamo assistendo ad atti che ricordano i più gravi crimini internazionali". (Civonline)
L'ONU, che ha verificato l'identità di 8.119 delle oltre 34.500 persone presumibilmente uccise, ha descritto la situazione come un «numero impressionante di vittime civili». (Il Dubbio)
L’ambasciatore israeliano all’ONU Danny Danon, l’ambasciatrice statunitense Linda Thomas-Greenfield, così come numerose organizzazioni pro-israeliane hanno gridato all’antisemitismo, chiedendo che le venisse revocato il mandato. (L'INDIPENDENTE)
Bisognerebbe esaminare con un supplemento di attenzione, e con un po’ di memoria comparativa, il rapporto sulla situazione di Gaza rilasciato settimana scorsa dall’Alto Commissariato per i Diritti Umani dell’Onu. (Il Riformista)
Lo stesso report, che si intitola senza giri di parole Il genocidio come cancellazione coloniale, accusa i governi occidentali di aver garantito a Israele un’impunità che gli ha permesso di «diventare un violatore seriale del diritto internazionale». (L'INDIPENDENTE)